Salvataggi Alitalia: un conto “salato” da 384 euro a famiglia

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I salvataggi di Alitalia operati negli anni dallo Stato, ricorrendo a soldi pubblici, sono costati alle tasche degli italiani 384 euro a famiglia. E il conto, purtroppo, è destinato a crescere.

 

Il costo dei salvataggi passati

Negli ultimi 50 anni lo Stato ha più volte aperto il portafogli per iniettare liquidità nelle casse di Alitalia ed evitare il fallimento della compagnia aerea.

Prima dell’ingresso di Ethiad in Alitalia, lo Stato Italiano ha speso 7,4 miliardi di euro tra aumenti di capitale, prestiti e altri contributi pubblici. Successivamente al 2014 e a causa dell’aggravarsi della situazione finanziaria dell’azienda, i Governi che si sono succeduti hanno regalato altri soldi ad Alitalia, tra ricapitalizzazioni, prestiti-ponte fino ad arrivare ad un totale di 10 miliardi di euro.

E non è finita qui. Il Decreto Rilancio, come noto, ha messo sul piatto 3 miliardi di euro da destinare ad Alitalia, cui si aggiungono gli indennizzi e i ristori che andranno alla compagnia per la crisi Covid.

Il conto totale dei salvataggi di Alitalia sale così a 13 miliardi di euro, soldi usciti dalle tasche della collettività per entrare in quelle della compagnia aerea, la cui gestione è stata finora disastrosa.

 

La richiesta di Assoutenti

Proprio per evitare che ancora una volta le perdite della società siano scaricate sui cittadini, Assoutenti ha chiesto al Ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, un cambio di rotta con il passato, nominando un board di 5 esperti che vigilino su Alitalia, inserendo tra questi un rappresentante dei consumatori allo scopo di porre fine in modo definitivo all’antica politica della socializzazione delle perdite e privatizzazione degli utili, e per fornire garanzie agli utenti circa il corretto uso delle risorse destinate ad Alitalia.

👉Qui di seguito il nostro comunicato stampa 📝

COMUNICATO STAMPA

Economia

17 marzo 2021

Alitalia, Assoutenti: salvataggi sono già costati 384 euro a famiglia. Piano Giorgetti segni discontinuità con il passato

10 miliardi di euro della collettività spesi per salvare la compagnia di bandiera. Perdite addebitate a cittadini, mentre utili sono andati ai privati

Inserire un rappresentante dei consumatori nel board di esperti per evitare ulteriori inaccettabili sprechi di soldi pubblici

Alitalia è costata finora 384 euro a famiglia166 euro a cittadino residente, neonati compresi. Lo afferma oggi Assoutenti, associazione dei consumatori specializzata nel settore dei trasporti, che calcola le ripercussioni dei salvataggi della compagnia di bandiera per le tasche della collettività.

“Negli ultimi 50 anni lo Stato ha più volte aperto il portafogli per iniettare liquidità nelle casse di Alitalia ed evitare il fallimento della compagnia aerea – spiega il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – Prima dell’ingresso di Ethiad in Alitalia, lo Stato Italiano ha speso 7,4 miliardi di euro tra aumenti di capitale, prestiti e altri contributi pubblici. Successivamente al 2014 e a causa dell’aggravarsi della situazione finanziaria dell’azienda, i Governi che si sono succeduti hanno regalato altri soldi ad Alitalia, tra ricapitalizzazioni, prestiti-ponte fino ad arrivare ad altri 3 miliardi. A questi 10 miliardi si aggiungono ora gli ulteriori 3 miliardi di euro del Decreto Rilancio e gli indennizzi per la crisi Covid”.

Il conto totale dei salvataggi di Alitalia sale così a 13 miliardi di euro di soldi pubblici, con una ulteriore spesa pari a 115 euro a famiglia nelle casse della compagnia aerea, più 65 euro a cittadino – analizza Assoutenti.

“Il rischio concreto è che la newco di Alitalia, se non adeguatamente monitorata, assorba altre risorse pubbliche, con i cittadini chiamati ancora una volta a pagare di tasca propria la mala-gestione della compagnia aerea – afferma Truzzi – Per questo chiediamo al Ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, di essere garante e protagonista di una vera svolta rispetto alla sciagurata politica degli aiuti di stato a perdere fatta fino ad oggi. Chiediamo inoltre al ministro di creare un board di 5 esperti che vigilino su Alitalia, inserendo tra questi un rappresentante dei consumatori per porre fine in modo definitivo all’antica politica della socializzazione delle perdite e privatizzazione degli utili, e per fornire garanzie agli utenti circa il corretto uso delle risorse destinate ad Alitalia”.