Il Giudice di Pace di Savona ha emesso una sentenza significativa riguardo ai disservizi nell’erogazione dell’acqua potabile, condannando Rivieracqua S.p.a. a restituire le somme indebitamente riscosse durante la crisi idrica e a risarcire i cittadini per i costi sostenuti per l’acquisto di acqua minerale. La sentenza, ottenuta grazie alle battaglie di Assoutenti, Onda Ligure e il Comitato acqua cara in bolletta, riconosce il diritto degli utenti al risarcimento per i disagi subiti dal 2017. Le associazioni stimano che oltre 12 mila utenze siano interessate, con un rimborso medio di 2000 euro ciascuna, per un totale di oltre 20 milioni di euro. Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, invita Rivieracqua a sottoscrivere un protocollo risarcitorio per evitare ulteriori cause legali e sospendere i corrispettivi per la depurazione nelle prossime bollette.
COMUNICATO STAMPA
11 maggio 2024
Acqua, clamorosa sentenza: quella non potabile non va pagata, e la spesa sostenuta dai cittadini per l’acqua minerale va risarcita!
Il giudice di pace di Savona accoglie istanze Assoutenti contro una società del servizio idrico
Importante sentenza in tema di acqua potabile e diritto dei consumatori al risarcimento per i disservizi nell’erogazione dei servizi idrici. Dopo due anni di battaglie e manifestazioni da parte delle associazioni Assoutenti, Onda Ligure e Comitato acqua cara in bolletta, ieri, 10 maggio, è arrivata la pronuncia del Giudice di Pace di Savona, Maria Clementina Traverso, che ha messo in risalto il grave inadempimento nell’erogazione del servizio dell’acqua da parte di Rivieracqua S.p.a, condannandola non solo alla restituzione delle somme indebitamente riscosse durante il periodo di crisi idrica, ma riconoscendo il diritto degli utenti ad esigere il risarcimento del danno per aver acquistato bottiglie di acqua minerale a causa della non potabilità dell’acqua stessa e al rimborso dei corrispettivi pagati per la depurazione dal 2017.
Una sentenza che fa ben sperare i cittadini andoresi dopo anni di sofferenza per l’acqua salata e la mancata depurazione dei reflui che li ha colpiti nelle estati del 2022 e del 2023. L’avv. Giulio Muzio, legale di Onda Ligure- Consumo &Ambiente e Assoutenti si ritiene pienamente soddisfatto del risultato conseguito e della sensibilità dimostrata dall’organo giudiziario per la tematica della tutela dell’acqua come bene comune e dell’ambiente.
Da uno studio realizzato dalle tre associazioni di consumatori emergono le seguenti stime di spese risarcitorie (oltre che quelle legali): 12 mila utenze interessate, rimborso medio per ciascuna utenza circa 2000 euro e oltre 20 milioni di euro di richiesta complessiva.
Un percorso, quello che arriva fino alla sentenza di ieri, costellato di battaglie e richieste nell’interesse dei cittadini danneggiati. Un importante passo nel luglio del 2023, quando le associazioni, con il sostegno del sindaco di Andora Mauro De Michelis, chiesero alla società idrica la moratoria delle bollette per gli utenti di Andora, evidenziando che cittadini e attività non potevano pagare per un servizio non goduto. Altro passo decisivo, a Gennaio 2024, la proposta da parte delle associazioni di un protocollo risarcitorio che evitasse le azioni legali. Fino alla storica sentenza di ieri.
“Facciamo nuovamente appello all’Ato e a Rivieracqua – commenta Furio Truzzi, presidente ligure di Assoutenti – a sottoscrivere il protocollo risarcitorio per evitare una raffica di cause a tutela degli utenti e inoltre auspichiamo la sospensione immediata dei corrispettivi per la depurazione sin dalla prossima bolletta come attuato nelle società idriche nell’Ato genovese”.
Le associazioni Assoutenti e Onda Ligure Consumo & Ambiente sul tema dei corrispettivi di depurazione intendono avviare iniziative a tutela degli utenti dei comuni di Alassio, Albenga, Pietra Ligure e la Val Maremola sull’esempio di quanto raggiunto con Iren e Ato genovese per gli utenti di quei territori.