Decreto ministeriale 26 marzo 2010 incentivi elettrodomestici e motoveicoli

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Il Ministro dello sviluppo economico ha emanato il decreto 26 marzo 2010 che rinnova gli incentivi per la rottamazione di motoveicoli ed elettrodomestici.

Si prevedono incentivi fino a 750 euro per i motocicli euro 3, fino a 1500 per i motocicli elettrici e ibridi (con contestuale rottamazione di euro 0 ed euro 1), fino a 1000 per cucine componibili con elettrodomestici da incasso ad alta efficienza energetica, in misura massima compresa fra 80 e 500 euro massimi per elettrodomestici singoli energeticamente efficienti (lavastoviglie, piani cucina, cappe non tradizionali, forni elettrici, scaldacqua a pompe di calore – sono escluse le lavatrici), 50 euro per nuove attivazioni di banda larga per giovani fra i 18 e i 30 anni; si prevedono inoltre contributi per l’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica, ricompresi in una forbice da 83 euro al mq (per un massimo di 5000 euro) per immobili che comportino un fabbisogno di energia primaria migliore almeno del 30% e 116 euro al mq (per un massimo di 7000 euro) per immobili che comportino un fabbisogno migliore di almeno il 50%.
Tranne gli incentivi per l’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica, gli incentivi previsti dal decreto non sono cumulabili con altri.
Gli incentivi saranno fruibili dal giorno successivo alla pubblicazione del decreto sulla GU al 31 dicembre 2010, ma nel limite massimo dei rispettivi stanziamenti finanziari (perciò, non tutti gli acquisti risulteranno agevolati). I consumatori otterranno gli incentivi direttamente dal venditore, previa verifica delle disponibilità. Su apposito sito web il Ministero dello sviluppo economico pubblica periodicamente le disponibilità dei fondi stanziati per ciascuna categoria di acquisti agevolati.
In caso di assenza di uno o più requisiti per ottenere le agevolazioni ovvero di documentazione incompleta o irregolare ovvero in caso di cumulo con altri benefici, i contributi sono revocati ed è applicata una sanzione pecuniaria da due a quattro volte l’importo del contributo revocato.