SOCIAL CARD: MAGRO IL PRIMO BILANCIO

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Avanzate solo la metà delle richieste previste.

Assoutenti chiede al Governo una revisione dei criteri di assegnazione.

Erano stati previsti dal Governo 1 milione e 300 mila destinatari; sono state avanzate 830 mila richieste e sono state rilasciate 627 mila carte, cioè la metà di quelle previste.

Questi i numeri del primo bilancio della famosa social card, la carta acquisti introdotta dal Dl 112/2008 per aiutare le famiglie più povere ad effettuare acquisti di alimenti, farmaci o per il pagamento di bollette (solo energia e gas) ricaricata dal ministero dell'Economia e delle Finanze per un importo di 40 euro mensili.
Erano stati previsti ben 2 miliardi di entrate stimate dalla “Robin Hood tax” e di questi circa 450 milioni erano stanziati per la social card. Ad oggi sono stati spesi appena 385 milioni e di questi, 305 milioni (il 79%) sarebbero andati a famiglie definite "relativamente povere" e solo 90 milioni (il 23%) a famiglie ‘povere in assoluto’ secondo il conteggio ISEE.

Dai dati della Commissione sull'esclusione sociale, operante presso la Presidenza del Consiglio, si evince che i nuclei familiari in situazione di ‘povertà assoluta’ erano 1milione e 126 mila,  e nel complesso, le persone in stato di povertà, erano quasi 2 milioni 900 mila, dati che contrastano con le effettive richieste ed emissioni della Social Card.

 
Assoutenti alla luce di questi dati chiede quindi al Governo una immediata revisione dei criteri di assegnazione della social card, affinché vi possano rientrare tutti coloro che si trovano in stato di bisogno, e un ampliamento del suo uso per pagare tutte le utenze, e non solo quelle per l’energia elettrica e il gas come previsto dal DL.