NUOVI ORARI TRENITALIA: L'ITALIA SI ACCORCIA, MA SI ALLONTANA DALL'EUROPA

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Dopo Francia, Spagna e Germania, anche il nostro Paese finalmente potrà godere dei benefici dell'Alta Velocità, benché i costi di realizzazione delle nuove linee (gravati da oneri impropri quali rifacimenti integrali di strade, autostrade, cavalcavia, scuole e campi di calcio) siano stati mediamente tre volte superiori.

Da domenica il centro-nord delle Penisola si accorcia e questo è un bene: tre ore da Milano a Roma; 4h10' da Torino alla capitale e da Milano a Napoli sono un ottimo risultato. Meglio tardi che mai.

Il Sud dovrà ancora attendere a lungo, ma pazienza. Intanto le tariffe schizzano alle stelle: 24 euro in seconda per i 90 chilometri che separano Bologna da Firenze in Frecciarossa (praticamente senza valide alternative con treni ordinari) costituiscono un prezzo tra i più alti d'Europa. Speriamo almeno che l'AD di Fs, Mauro Moretti, abbia il buon  gusto di non lamentarsi più per le tariffe polacche (sic!) che sarebbe costretto ad applicare.
 
In compenso, se l'Italia diventa più piccola grazie alle Freccerosse, l'Europa ferroviaria si allontana come mai era accaduto da un secolo a questa parte: al valico di Ventimiglia circolano solo due treni al giorno tra Milano e Nizza; i TGV per Parigi sono limitati a Torino e non arrivano più a Milano per non concorrenziare l'AV italiana; dopo lo smembramento di Cisalpino si riducono considerevolmente i collegamenti transfrontalieri tra la Lombardia e la confinante svizzera; il Brennero è abbandonato da Trenitalia (in questo caso i treni verranno gestiti dagli austriaci fino a Verona, ma non ci sarà la più possibilità di acquistare i biglietti internazionali nelle stazioni Fs); idem per il Tarvisio (nessun treno diurno per Vienna, dopo aver ricostruito integralmente una linea atta a 200 km/h con enormi investimenti pubblici); nessun treno da Trieste a Lubiana, la capitale comunitaria più vicina ai confini italiani.
I treni locali, per fortuna, continuano ad essere effettuati, in forza dei contributi versati dalle regioni  a Trenitalia, (280 milioni di euro l'anno solo per la Lombardia!), sotto il continuo ricatto di abbandonare il servizio in caso di riduzione dei fondi o di indizione di gare. Però il gestore non si perita neppure di curarsi degli incassi. In questi giorni si svolge a Rho la Fiera dell'Artigiano, con decine di migliaia di visitatori, una parte (non piccola) dei quali raggiunge il sito espositivo con i treni del Passante. Quasi tutti viaggiano gratis, perché ormai le emettitrici automatiche nelle stazioni impresenziate sono sistematicamente furio uso per mancata manutenzione ed i pochi controllori non sono in grado di emettere manualmente i titoli di viaggio a bordo.
 
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