Microplastiche: il divieto UE

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La nuova direttiva europea vieta la vendita di prodotti contenenti microplastiche aggiunte intenzionalmente. Questo fa parte della strategia green dell’UE per limitare l’inquinamento da sostanze nocive. Scopriamo quali sono i prodotti coinvolti dal divieto immediato, quali avranno un periodo transitorio e quali sono esclusi dalla normativa.

Cosa sono le microplastiche?

Le microplastiche sono particelle di plastica solide, mediamente di dimensioni inferiori ai 5 millimetri, insolubili e resistenti alla degradazione.

Possono essere fabbricate intenzionalmente (microplastiche primarie) o formarsi in seguito all’usura di materiali in plastica (microplastiche secondarie).

Queste particelle microscopiche vengono utilizzate in vari settori, come l’industria tessile, la cosmetica e la pulizia.

Vantaggi e svantaggi delle microplastiche

Vantaggi

I produttori sfruttano le caratteristiche delle microplastiche per migliorare la resistenza, la durata e l’aspetto dei prodotti, oltre ad avere ottime proprietà abrasive e ridurre i costi di produzione.

Svantaggi

Quando disperse in natura, queste particelle microscopiche possono essere ingerite dagli animali, risalire la catena alimentare e arrivare fino all’uomo, causando gravi danni all’ecosistema e alla salute umana.

La direttiva UE sulle microplastiche

Secondo i dati della European Chemical Agency, ogni anno vengono prodotte 145.000 tonnellate di microplastiche, di cui 42.000 vengono disperse nell’ambiente. Per limitare questo inquinamento, la Commissione europea ha stabilito di vietare, dal 15 ottobre, la vendita di prodotti che contengono microplastiche aggiunte intenzionalmente. L’obiettivo è di ridurre la dispersione di almeno il 30% entro il 2030.

Prodotti vietati e prodotti con deroghe

  • Divieto immediato

Sono vietati dall’entrata in vigore della direttiva:

  1. granuli per l’erba sintetica,
  2. scrub e cosmetici con micrograni,
  3. glitter per make-up o detergenti,
  4. brillantini per cartoleria e giocattoli.

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  • Periodi transitori

Per altri prodotti, come i campi in erba sintetica degli impianti sportivi e alcuni cosmetici, è concesso un periodo di 4-12 anni per adeguarsi alle nuove norme.

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  • Deroghe

Non sono coinvolti dalla direttiva i prodotti che, pur contenendo microplastiche, non ne rilasciano in natura in modo elevato, come fanghi, compost, materiali da costruzione e prodotti utilizzati in siti industriali.

Microplastiche negli impianti sportivi

  • Campi in erba sintetica

I granuli di plastica utilizzati per riempire i campi in erba sintetica rappresentano la causa principale di microplastiche rilasciate nell’ambiente. I gestori degli impianti sportivi hanno 8 anni di tempo per dismettere o adattare i propri campi.

  • Adeguamento normativo

Durante il periodo transitorio, i gestori degli impianti dovranno trovare soluzioni alternative per sostituire i granuli di plastica, al fine di ridurre l’impatto ambientale delle microplastiche.

  • Obiettivo: riduzione 30%

L’obiettivo della direttiva UE è di limitare la dispersione di microplastiche nell’ambiente di almeno il 30% entro il 2030, attraverso il divieto di utilizzo nei prodotti e l’adozione di soluzioni più sostenibili.

Microplastiche nei cosmetici

  • Divieto e periodi transitori

Per i cosmetici contenenti microplastiche, come scrub e prodotti colorati, è previsto un periodo transitorio di 4-12 anni per adeguarsi alla nuova direttiva e sviluppare formulazioni alternative.

  • Emissioni stimate e smaltimento

I produttori di cosmetici che contengono microplastiche a basso rilascio dovranno comunicare annualmente le emissioni stimate e fornire informazioni sul corretto smaltimento dei loro prodotti.

  • Impatto ambientale

Le microplastiche presenti nei cosmetici, se disperse nell’ambiente, possono essere ingerite dagli animali e risalire la catena alimentare, con gravi conseguenze per l’ecosistema e la salute umana.

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