Un altro caso di messaggio pubblicitario ingannevole per favorire la vendita di automobili
Il 25 febbraio 2010 l’Antitrust ha giudicato ingannevole la pubblicità “IDEAFORD”, comparsa su alcuni quotidiani nazionali e locali, punendo la società Ford, la finanziaria FCE Bank (che appartiene al gruppo Ford) e tre concessionari della Ford medesima (Motorstore, Garage Alpe e Authos) con una sanzione complessiva di 255.000 euro 1.
La pubblicità in esame era incentrata sul messaggio “IDEAFORD…50% un auto nuova al costo di un auto usata. Nuovo come usato”, accompagnato da immagini di autovetture Fiesta con un prezzo variabile da 4.950 euro a 6.120 euro.
L’Antitrust ha contestato il fatto che tale messaggio lasciava intendere la possibilità di ottenere un fortissimo sconto sulle autovetture Ford: in realtà l’acquirente, pagando il 50% del prezzo di listino, aveva l’opportunità di entrare in possesso per 24 mesi di un’autovettura Ford nuova e, al termine di tale periodo, poteva scegliere se restituire la macchina o acquistarla pagando il restante 50% attraverso un programma di finanziamento.
In questo modo il consumatore era tratto in inganno dalla pubblicità perché non era messo in condizione di conoscere quale fosse il costo reale di questa operazione, anche perché le ulteriori informazioni sui piani di finanziamento erano riportate con caratteri grafici di difficile lettura.
E’ importante sottolineare che l’Antitrust ha ritenuto responsabili non solo i concessionari Ford (che avevano acquistato gli spazi sui quotidiani per le inserzioni pubblicitarie) ma la stessa casa automobilistica, in quanto ha tratto vantaggio da questa operazione commerciale e non ha esercitato alcun controllo volto ad impedire un uso scorretto dell’attività di promozione pubblicitaria del marchio Ford.
Il Tar del Lazio 2 ha condiviso le argomentazioni dell’Antitrust in merito all’ingannevolezza del messaggio pubblicitario ed alla responsabilità della Ford, ritenendo però necessario ridurre le sanzioni in considerazione del fatto che alcune delle inserzioni pubblicitarie sono state pubblicate su giornali locali e, quindi, il numero delle persone raggiunte dai messaggi è stato più circoscritto. Conseguentemente, le sanzioni complessive sono state ridotte a 198.00 euro, così suddivise: