La certificazione delle competenze nel volontariato: una rivoluzione culturale e sociale che valorizza il Terzo Settore come motore del Paese
di Gabriele Melluso, Presidente Assoutenti Nazionale
L’approvazione del decreto che riconosce e certifica le competenze acquisite nell’ambito del volontariato segna una svolta storica per il nostro Paese.
È una misura attesa da anni, che finalmente attribuisce un valore formativo, professionale e civico concreto all’impegno di milioni di volontari italiani.
Per la prima volta, l’esperienza maturata nel volontariato entra ufficialmente a far parte del Sistema nazionale di certificazione delle competenze, al pari dei percorsi scolastici e professionali tradizionali.
Un passo che non solo riconosce il lavoro svolto ogni giorno da chi dedica tempo e capacità al bene comune, ma che afferma un principio fondamentale: fare volontariato significa crescere come cittadini, acquisire competenze reali e contribuire alla costruzione del futuro del Paese.
Questo decreto rappresenta molto più di una norma amministrativa.
È una rivoluzione culturale e sociale che cambia la percezione del Terzo Settore, riconoscendolo come motore di sviluppo, innovazione e coesione.
Perché dietro ogni volontario c’è una persona che impara a gestire, organizzare, comunicare, collaborare — e che mette queste competenze al servizio della collettività.
In un momento storico in cui l’Italia ha bisogno di fiducia, solidarietà e nuove energie, il Terzo Settore dimostra ancora una volta di essere la spina dorsale del Paese, la rete invisibile che tiene insieme le comunità, le persone, i valori.
Il riconoscimento delle competenze non è solo un premio al passato, ma una scommessa sul futuro: significa dire ai giovani che impegnarsi per gli altri non è tempo perso, ma un investimento su sé stessi.
Assoutenti accoglie con entusiasmo questa decisione, che valorizza l’associazionismo come forza viva dell’inclusione e della partecipazione.
Oggi più che mai, serve una nuova cultura del bene comune, che unisca solidarietà e professionalità, etica e sviluppo, in un modello di cittadinanza attiva capace di rendere il volontariato parte integrante della crescita economica e civile dell’Italia.
“Il Governo ha scelto di mettere il Terzo Settore al centro dell’attività nazionale,” – sottolinea Gabriele Melluso – “trasformandolo da traino a motore del cambiamento, capace di unire solidarietà e competenze. Un riconoscimento che rafforza la cultura della responsabilità collettiva e valorizza chi ogni giorno si impegna gratuitamente per gli altri.”
 
            



