Inflazione: stangata su tasche delle famiglie

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COMUNICATO STAMPA

Economia

1 marzo 2022

Inflazione, Assoutenti: è stangata su tasche delle famiglie. Allarme speculazioni, subito prezzi calmierati per beni di prima necessità

E con guerra Russia-Ucraina prezzi destinati a crescere ulteriormente. A rischio pasta, pane, dolciumi, ma anche benzina e metalli. Governo vari lo stato di emergenza prezzi

Una vera e propria stangata per i consumatori, che rischia di aggravarsi ulteriormente nelle prossime settimane a causa delle ripercussioni della guerra tra Russia e Ucraina. Lo afferma Assoutenti, commentando il dato sull’inflazione diffusi oggi dall’Istat.

“I prezzi crescono a febbraio del +5,7% determinando una stangata da + 1.751 euro annui per la famiglia “tipo” – spiega il presidente Furio Truzzi – Numeri destinati tuttavia a peggiorare a causa del conflitto scoppiato in Ucraina, e che ha portato ad una impennata delle quotazioni delle materie prime, dal grano al petrolio, passando per gas e oro”.

“Il rischio concreto è che nel breve periodo i listini di alcuni prodotti di largo consumo, anche a causa di speculazioni sempre in agguato, possano subire in Italia fortissimi rialzi, a partire dalla pasta che potrebbe rincarare del +30%, mentre pane, dolciumi e prodotti derivati dal grano rischiano di salire di un ulteriore +10/+15% – prosegue Truzzi – Per tale motivo chiediamo al Governo di varare lo stato di emergenza prezzi e adottare misure speciali in grado di contenere la crescita dei listini al dettaglio, considerato che la fiammata dell’inflazione produrrà una forte contrazione dei consumi da parte delle famiglie e un danno per l’economia nazionale. E’ necessario ricorrere ai prezzi amministrati per un paniere di beni indispensabili di cui le famiglie non possono fare a meno, a partire dai prodotti alimentari. Serve inoltre un coordinamento tra forze dell’ordine e autorità per combattere le speculazioni sui prezzi da parte di soggetti che potrebbero approfittare della delicata situazione attuale per arricchirsi sulle spalle dei consumatori”.