Famiglie, imprese e sovraindebitamento. La proposta di Assoutenti in un emendamento depositato oggi dall’On. Berardini

3435

Aiuti a famiglie e imprese: occorre sospendere per 6 mesi i piani omologati di “rientro” dal sovraindebitamento

La proposta di Assoutenti in un emendamento al Decreto Liquidità depositato oggi dall’On. Berardini del M5S 

Roma, 05/05/2020 – Nel contesto di emergenza in cui versa il Paese, un problema che potrebbe presto riguardare decine di migliaia di persone è quello della sospensione dei piani omologati per rientrare da crisi da sovraindebitamento. 

 La legge 3 del 2012, conosciuta anche come “Salva Suicidi”, permette ai debitori di dilazionare i debiti proponendo un piano di rientro in accordo con i creditori e omologato da un giudice, ma è prevedibile che chi ne stesse usufruendo al momento dello scoppio della crisi ora non riesca più a rispettare il piano di rientro.

 “Si sono presi finora provvedimenti importanti per famiglie e imprese – spiega Furio Truzzi Presidente di Assoutenti – ma non è stata prevista alcuna misura per consentire la sospensione dei piani omologati nei casi di comprovata difficoltà economica”. “Siamo felici – prosegue – di aver collaborato con l’Onorevole Fabio Berardini del M5S, membro della Commissione Attività Produttive e profondo conoscitore del mondo dei consumatori, per un emendamento che affronta questo problema”.

 “Abbiamo proposto un emendamento all’art. 9 del “Decreto Liquidità” finalizzato alla sospensione per sei mesi di tutti quei piani in cui il debitore, persona fisica o giuridica, abbia subito una riduzione del reddito” spiega l’on. Berardini.

 La proposta prevede la sospensione dei piani del consumatore e degli accordi di composizione della crisi nei confronti delle persone fisiche come previsto dall’art. 1, co. 1, Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 25.03.2020.

“Ad oggi l’unico strumento a disposizione del debitore beneficiario degli strumenti di questa legge” aggiunge il Vice Presidente di Assoutenti Gabriele Melluso “è il deposito di un’istanza di modifica da avanzare al giudice, con allegata una nuova attestazione di fattibilità da richiedersi ad un professionista”. Si tratta di un percorso non adeguato alle esigenze di celerità e semplificazione dell’emergenza che il Paese sta vivendo: Assoutenti e l’On. Berardini si sono trovati concordi nel rilevare come tale situazione necessiti una risposta diversa e urgente. L’emendamento proposto oggi ha già raccolto anche il parere tecnico positivo da parte del Ministero dello Sviluppo Economico.

 “Da parte nostra auspichiamo infine un intervento del Governo per istituire un fondo ad hoc – aggiunge il Presidente Truzzi – utile a evitare che i beneficiari della sospensione non si trovino poi a dover pagare gli interessi nel frattempo maturati”. “Tale fondo – conclude – sarebbe  di vitale importanza anche una volta conclusa la fase emergenziale: potrebbero infatti attingervi tutti quei soggetti che oggi non accedono alle tutele perché impossibilitati a coprire i costi dei professionisti incaricati di redigere il piano di rientro”.

Alla stesura dell’emendamento hanno collaborato l’Avv. Claudio Liguori dello Sportello del Debitore di Assoutenti Campania e il dottor Vincenzo Di Paolo, membro della Commissione per l’attuazione della Riforma Rordorf 2 presso il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti (già Membro della commissione sul sovraindebitamento presso il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti).

SCARICA IL COMUNICATO STAMPA