COMUNICATO STAMPA
12 novembre 2025
Assicurazioni, Assoutenti: che l’arbitro non sia giocatore nella squadra delle imprese
L’Arbitro Assicurativo entra in vigore a gennaio, ma resta il rischio di un organismo sbilanciato a favore delle compagnie
Assoutenti accoglie con favore l’avvio di un sistema di risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia assicurativa, ma esprime forte preoccupazione per l’impianto del decreto che istituisce l’Arbitro Assicurativo, la cui entrata in vigore è prevista per il prossimo gennaio.
“Non basta avere un arbitro, se gioca nella squadra delle assicurazioni – dichiara Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti – L’idea di una giustizia rapida e accessibile per gli utenti assicurativi è positiva, ma l’attuale configurazione rischia di vanificarne lo spirito, comprimendo i diritti dei cittadini e rafforzando le posizioni delle compagnie”.
Secondo Assoutenti, il decreto riproduce un impianto squilibrato, che mette sullo stesso piano i soggetti vigilati e i consumatori, ignorando la evidente asimmetria che il Codice del Consumo e il Codice delle Assicurazioni riconoscono e tutelano.
“È inaccettabile che in un collegio chiamato a giudicare i conflitti tra cittadini e assicurazioni possano sedere rappresentanti delle stesse categorie vigilate. Così l’arbitro rischia di perdere credibilità e indipendenza” – prosegue Melluso.
L’Associazione ricorda che la norma istitutiva (art. 187.1 del Codice delle Assicurazioni) non assegna all’Ivass la scelta dei membri del collegio, ma stabilisce che sia il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sentito il CNCU, a definire i criteri di composizione dell’organo, assicurando imparzialità e rappresentatività.
“Il ruolo del CNCU va rafforzato e non ridotto a un passaggio formale – afferma Stefano Mannacio, esperto assicurativo di Assoutenti – Serve un vero arbitro indipendente, capace di garantire ai cittadini un giudizio equo, rapido e realmente alternativo al contenzioso giudiziario”.
Assoutenti chiede dunque che prima dell’avvio operativo dell’Arbitro Assicurativo vengano rivisti i meccanismi di nomina e di partecipazione, per evitare che un istituto nato per tutelare i consumatori si trasformi nell’ennesimo strumento di autoreferenzialità del sistema assicurativo.




