Torino: bar impone caffè “a tempo” ai clienti

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COMUNICATO STAMPA

10 novembre 2025

Torino: bar impone caffè “a tempo” ai clienti. Assoutenti: nessuna norma stabilisce il tempo per un caffè o un pasto, valgono solo buon senso e rispetto reciproco

 

In merito al caso del bar torinese che ha deciso di imporre limiti di tempo ai propri clienti – quindici minuti per un caffè, venti per la colazione, quarantacinque per il pranzo e un’ora per l’aperitivo – Assoutenti ritiene opportuno chiarire che non esiste alcuna norma di legge che stabilisca la durata della permanenza dei clienti in un esercizio pubblico.

“In Italia non c’è una disposizione che imponga limiti temporali al consumo di un pasto o di una bevanda – spiega il presidente di Assoutenti Piemonte, Rosanna Minafra – L’unico principio che può essere richiamato è quello del buon senso e della civile convivenza, che impone ai clienti di non arrecare danno economico o organizzativo all’esercizio commerciale, specialmente in caso di posti limitati e di altre persone in attesa.

Assoutenti sottolinea tuttavia che un regolamento interno come quello del bar in questione rischia di trasformarsi in un boomerang per lo stesso esercente, generando un effetto negativo sull’immagine dell’attività e sul rapporto di fiducia con la clientela.

“La libertà d’impresa consente al titolare di fissare regole interne ma occorre sempre valutare l’impatto di tali decisioni sulla percezione pubblica – prosegue Minafra – In un momento storico in cui il settore della ristorazione necessita di empatia e fidelizzazione, imporre un cronometro ai clienti rischia di produrre l’effetto opposto, alimentando polemiche e perdita di reputazione”.

Assoutenti invita quindi esercenti e consumatori a rispettare reciprocamente i propri diritti e doveri, ricordando che la vera regola che deve guidare i rapporti commerciali è quella del buon senso e della comprensione reciproca, non dei minuti scanditi da un cronometro.

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