La pubblicità ingannevole sul rendimento dei conti correnti postali

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L’Antitrust delibera una sanzione di 250.000 euro  nei confronti di Poste italiane 

Il 30 maggio 2013 l’Autorità garante della concorrenza ha esaminato l’ampia campagna promozionale promossa tra dicembre 2011 e marzo 2012 da Poste italiane, denominata “PROMO 4%”, che poneva in particolare risalto la possibilità di ottenere un tasso di remunerazione del 4% sulle somme depositate sui conti correnti di Poste: “Il 4%. Per dare valore ai tuoi risparmi scegli i conti BancoPosta. Se apri un conto o incrementi la giacenza, avrai il 4% lordo per tutto il 2012…. Il tasso promozionale del 4% annuo lordo per tutto il 2012 sarà riconosciuto sui nuovi depositi al netto dei disinvestimenti in prodotti del gruppo Poste Italiane”.

Sotto accusa, innanzitutto, il carattere ingannevole dei messaggi pubblicitari, che non evidenziavano le importanti limitazioni e condizioni per ottenere tale remunerazione con riferimento sia ai vecchi che ai nuovi clienti: di fatto c’era un vincolo a dodici mesi per godere di un tasso del 4% e tale remunerazione era connessa al mantenimento di giacenze medie elevate sul conto corrente in periodi specificati (marzo 2012 e novembre 2012). Secondo l’Agcm, il semplice rinvio ad altre fonti informative per conoscere le “condizioni” per beneficiare di tale tasso a non costituisce elemento idoneo a garantire da subito una corretta informazione al consumatore interessato.

L’Antitrust ha anche contestato il fatto che Poste italiane non ha fornito alla clientela gli strumenti per poter monitorare l’andamento del conto corrente e quindi di effettuare scelte consapevoli sui versamenti e prelievi utili a garantire il tasso di remunerazione pubblicizzato: Poste italiane avrebbe potuto predisporre un  “calcolatore” on line cui la clientela potesse ricorrere consultando internet oppure recandosi agli sportelli BancoPosta.

In conclusione l’Agcm, dopo aver ribadito la propria competenza a decidere sul caso in esame (in contrasto con la tesi di Poste italiane che sosteneva la competenza dell’AGCom o della Banca d’Italia) ha applicato una sanzione di 250.000 euro, che tiene conto sia di precedenti violazioni del codice del consumo da parte di Poste italiane (clicca qui e qua) sia delle modifiche apportate alla campagna pubblicitaria e alle informazioni fornite ai clienti di Poste italiane dopo l’apertura del procedimento di fronte all’Antitrust, prevedendo per i clienti che non avevano ottenuto il tasso del 4% al dicembre 2012 di usufruire di una nuova possibilità di godere di un tasso di interesse vantaggioso 1.



1 Vedi provvedimento n. 24355 del 2013.