Ingannevole la campagna pubblicitaria “Vodafone 1 cent”

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L’Antitrust sanziona la società con una multa di 200.000 euro

 

Il 28 aprile 2011 l’Autorità garante della concorrenza ha esaminato l’ampia campagna pubblicitaria promossa tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011 dalla Vodafone attraverso spot televisivi e radiofonici ed inserzioni comparse su importanti quotidiani nazionali e locali 1. L’offerta “Vodafone 1 Cent” è caratterizzata dalla possibilità di chiamare (o mandare messaggi) al costo di 1 centesimo al minuto (o a messaggio) secondo le diverse opzioni tariffarie (You&Me, Parole, MessaggiParole e Messaggi, Tutti) che l’utente può abbinare al proprio piano tariffario di base. E su tale aspetto si incentra la campagna pubblicitaria: “Scegli 1 Cent di Vodafone! Conviene. Puoi chiamare tutti i numeri ad un centesimo al minuto, senza scatto alla risposta”.

L’Antitrust ha contestato che i messaggi non danno adeguato risalto ad altri aspetti importanti dell’offerta ed in particolare al limite massimo previsto (pari a 50 minuti a settimana), superato il quale si applicano i normali costi del piano tariffario sottoscritto. In uno degli spot, una bimba scuote il salvadanaio in cui la zia ha posto un centesimo e dice: “Oh zia, con questi ci parlo almeno due ore!”. Quest’ultima affermazione può contribuire a indurre in errore i consumatori sulla effettiva convenienza economica della tariffa, attratti dall’efficacia del messaggio “1 cent” di Vodafone, perché alle limitazioni di utilizzo non è data altrettanta evidenza grafica e sonora.

Secondo l’Agcm, non valgono le argomentazioni difensive della Vodafone, basate sui tempi estremamente brevi degli spot, in quanto il consumatore deve essere posto nelle condizioni di avere tutti gli elementi indispensabili per la sua decisione, senza dover consultare necessariamente altre fonti informative. E, a maggior ragione, questo ragionamento vale per le inserzioni pubblicate su una intera pagina di alcuni quotidiani, nei quali lo spazio a disposizione era molto più ampio.

Si ricorda che i primi messaggi pubblicitari erano stati oggetto di censura anche da parte dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria (cfr. la pronuncia del Giurì n. 119 bis del 2010 ). Ma anche le successive modifiche apportate da Vodafone sono stati oggetto di rilievi da parte dell’Antitrust.

In conclusione l’Agcm ha applicato una sanzione di 200.000 euro, che tiene conto anche di precedenti violazioni del codice del consumo da parte della stessa società (sugli ultimi interventi dell’Autorithy nei confronti della Vodafone vedi ad esempio questa scheda di Assoutenti oppure quest'altra scheda ).

 

17 maggio 2011



1 Vedi il procedimento PS4351 del 2010, provvedimento 21598, pubblicato sul Bollettino dell’Agcm n. 37/2010.