Corsi di formazione professionale: attenzione alle false promesse di un lavoro sicuro!

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Analisi di alcune decisioni dell’Antitrust e dei giudici amministrativi

In passato Assoutenti si è interessata del fenomeno delle offerte di lavoro che in realtà nascondevano corsi di formazione o stage a pagamento (leggi la scheda Assoutenti ).

In questa scheda vogliamo analizzare altri casi di pratica scorretta, sanzionati dall’Autorità garante della concorrenza, da parte di società che organizzano corsi di formazione, cercando di attrarre i potenziali clienti con messaggi pubblicitari falsi o incompleti sulle prospettive di lavoro.
 
Nel 2002, ad esempio, l’Antitrust ha giudicato ingannevole la pubblicità della società Educational, in quanto le inserzioni comparse su alcuni quotidiani locali (riguardanti corsi per diverse qualifiche – baristi, cuochi, parrucchieri, assistenti sociali etc) inducevano a credere che la società offrisse direttamente lavoro o comunque assicurasse una occupazione a coloro che avessero frequentato i corsi 1.
Il Tar del Lazio ha confermato la decisione dell’Agcm perché la “la possibilità di lavoro al termine del corso è prospettata in termini di certezza”: molte persone sono state indotte a scegliere quei corsi proprio per le aspettative ingenerate sugli sbocchi professionali 2.
 
Nel 2007, l’Antitrust ha punito con una sanzione di 21.100 euro l’Istituto Superiore Formazione Aggiornamento Ricerca, Post-Università delle Professioni (ISFAR), per i messaggi pubblicitari riguardanti corsi per pedagogisti e psicomotricisti, nei quali si precisava che la frequenza avrebbe costituito un “titolo per l’iscrizione all’Albo professionale”: in realtà per accedere all’Albo non era necessario conseguire questo titolo ma occorreva invece superare un apposito esame di idoneità  3.
Anche in questa occasione il Tar ed il Consiglio di Stato, in una recente sentenza, hanno confermato l’orientamento dell’Agcm 4.
 
Nel 2008 c’è il caso dei corsi promossi dalla società Education scuole e lavoro di Torino. I messaggi pubblicitari affermavano, tra l’altro, che l’istituto “si occupa personalmente dell’inserimento lavorativo degli allievi…chi sceglie Scuola & Lavoro ha la certezza di ricevere una formazione superiore e concrete opportunità di lavoro… le opportunità di lavoro sono assicurate già durante il corso” e presentavano dati molto suggestivi sulle possibilità di trovare una occupazione (“99% promossi, 96,7% inseriti”). Nel corso del procedimento è emerso che, in realtà, la società si limitava a stabilire un contatto tra i propri allievi e le aziende del settore, senza poter dare in alcun modo una garanzia di un’occupazione futura. L’Agcm ha applicato pertanto una sanzione di 60.000 euro 5.
Il Tar ha successivamente respinto il ricorso della società Education 6.
 
Nel 2009 si è registrato il caso dell’istituto Cortivo di Padova, sanzionato con una multa di 55.000 euro per alcuni messaggi pubblicitari che davano informazioni errate o incomplete sui corsi di formazione nel campo dell’assistenza (clicca qui7.
 
Il caso più recente è quello della Pragma, responsabile dell’invio di lettere a domicilio, nelle quali si invita il destinatario a compilare un modulo per partecipare ad una selezione di 12 tecnici in vari comparti (meccanica, edilizia, architettura etc) in modo da consentire alla società di “effettuare una prima valutazione… e la successiva selezione”. Nella lettera si precisa che “qualora le conoscenze del candidato siano da integrare sarà effettuato un corso di specializzazione extra lavorativo…, presso la sede prossima alla vostra residenza, mirato all’eventuale inserimento nel mondo del lavoro”.
L’Agcm ha giudicato che il messaggio era volto in realtà a promuovere un corso di informatica a pagamento, senza alcuna garanzia di una selezione ed inserimento nel mondo del lavoro; secondo l’Autority, anche il riferimento al “corso di specializzazione extra lavorativo” lasciava supporre una formazione interna ad un impresa, successiva alla selezione (come è prassi nella ricerca di personale da parte delle aziende) e non ad un corso con oneri a carico del partecipante, cui non si faceva cenno nella lettera.
Al termine dell’istruttoria l’Antitrust, giudicati inadeguati gli impegni presentati dalla Pragma, ha comminato una sanzione di 35.000 euro 8.  
 
In conclusione, l’Antitrust ha svolto nel corso degli anni un’attenta analisi delle segnalazioni dei cittadini sulle scuole di formazione, giudicando scorretti quei messaggi pubblicitari volti ad ingannare le persone in cerca di un posto di lavoro, attraverso informazioni inesatte sulle caratteristiche dei corsi rispetto alle figure richieste dal mercato del lavoro oppure sui risultati ottenibili attraverso la frequenza di tali corsi, in particolare quanto l’azienda ricorre ad espressioni enfatiche sulle prospettive di un sicuro sbocco professionale.
 
Si tratta di pratiche scorrette molto gravi, perché rivolte a persone (soprattutto giovani) molto sensibili a messaggi che prospettano soluzioni certe ad un problema così serio come quello dell’inserimento lavorativo. Perciò, se avete casi analoghi da segnalare, telefonate al numero verde istituito dall’Antitrust (800166661) o scrivete a Assoutenti ([email protected]).
 
 
18 settembre 2010


1 Procedimento PI3656 del 2002 – provvedimento 11099.
2 Cfr. sentenza n. 3532 del 2006.
3 Procedimento PI6159 del 2007 – provvedimento 17813.
4 Cfr. la sentenza del Tar n. 30326 del 2010 e la sentenza del CdS n. 40799 del 2011.
5 Procedimento PS807 del 2008 – provvedimento 19257.
6 Cfr. sentenza n. 6347 del 2009.
7 Procedimento PS1044 del 2009 – provvedimento 20616.
8 Procedimento PS5592 del 2010 – provvedimento 21472.