Bollette: torna incubo caro-energia

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COMUNICATO STAMPA

14 ottobre 2023

Rincari Bollette, Assoutenti: torna incubo caro-energia. In una settimana prezzi gas sui mercati salgono del 40%

Ecco i possibili scenari per le famiglie italiane. Rincari per luce e gas fino a +417 euro annui. E a breve possibili effetti anche su benzina e gasolio

 

Con il conflitto scoppiato in Israele e lo stop al gasdotto Finlandia-Estonia torna in Italia l’incubo caro-energia, che potrebbe costare fino a +417 euro a famiglia. Lo afferma Assoutenti, che diffonde oggi alcune simulazioni sugli effetti delle quotazioni internazionali dell’energia per le tasche delle famiglie.

In una sola settimana il prezzo del gas sui mercati internazionali ha subito un rialzo di circa il 40%, passando dai 38 euro al megawattora di venerdì 6 ottobre agli oltre 53 euro di venerdì 13 ottobre – analizza Assoutenti – Un aumento che, se traslato direttamente in bolletta attraverso un incremento delle tariffe per la voce “approvvigionamento della materia prima”, equivarrebbe per il gas sul mercato tutelato ad un rincaro da +247 euro annui a famiglia (nell’ipotesi di prezzi costanti) portando così la bolletta del gas dagli attuali 1.327 euro a quota 1.574 euro. Per la luce un identico incremento dei costi di approvvigionamento della materia prima energia farebbe salire la bolletta media annua dagli attuali 764 euro a 934 euro, con una maggiore spesa pari a +170 euro annui. Tra luce e gas – calcola Assoutenti – si tratterebbe quindi di una stangata complessiva da +417 euro annui a nucleo.

Nel caso invece di un aumento più contenuto dei costi per l’approvvigionamento della materia prima, ipotizzando per tale voce un incremento del +25%, le ripercussioni sulla bolletta del gas del mercato tutelato sarebbero pari a +154 euro annui a famiglia (con una bolletta media di 1.481 euro annui), mentre la maggiore spesa per la luce sarebbe di +107 euro a nucleo (bolletta media da 871 euro), per un totale di +261 euro annui a famiglia.

Non solo. Come conseguenza della situazione in Israele e delle tensioni sul fronte delle quotazioni dell’energia, sul mercato libero le società fornitrici potrebbero a breve modificare le condizioni contrattuali anche per le offerte a prezzo fisso, comunicando ai propri clienti improvvisi aumenti delle tariffe. Per le offerte a prezzo variabile, invece, le condizioni economiche sono già legate all’andamento dei mercati, per cui i rincari saranno inevitabili.

“A tutto ciò si aggiunge il rischio di nuove impennate anche per i listini dei carburanti – osserva il presidente Furio Truzzi – Negli ultimi giorni i prezzi alla pompa hanno mostrato un trend al ribasso, ma l’improvvisa risalita del petrolio nelle ultime ore come effetto diretto della guerra in Israele potrebbe presto scaricarsi ai distributori: ricordiamo che ogni centesimo di euro di aumento nei prezzi al litro di benzina e gasolio corrisponde ad un aggravio di spesa da 0,5 euro a pieno, quasi 40 milioni di euro in più al mese per le famiglie solo per i costi di rifornimento nell’ipotesi di due pieni al mese ad automobile, e senza contare le ripercussioni sui listini dei prodotti trasportati”.

“L’Europa deve intervenire per evitare l’escalation dei prezzi dell’energia e bloccare sul nascere qualsiasi speculazione sui mercati – prosegue Truzzi – Gli stoccaggi sono pieni e il gas risulta già acquistato a prezzi di vendita ben inferiori ai record registrati in passato, per cui qualsiasi repentino aumento delle tariffe sarebbe incomprensibile: Arera deve quindi vigilare con la massima attenzione per evitare fenomeni speculativi a danno dei consumatori. Una impennata del gas nei mesi invernali riporterebbe l’Italia indietro di due anni, con ripercussioni enormi per famiglie e imprese, inflazione alle stelle e danni miliardari per la nostra economia”.

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