Prestiti e cessioni del quinto: il caso della Crefinmoney

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Un’altra pratica scorretta nel settore dei piccoli finanziamenti

         Il 10 marzo 2010 l’Antitrust ha giudicato scorretta la pubblicità sulla concessione di prestiti, effettuata dalla società Crefinmoney attraverso inserzioni su un quotidiano locale per circa 5 mesi1.

 L’Antitrust ha ritenuto che i messaggi pubblicitari non evidenziavano in modo adeguato la natura di ente di mediazione creditizia della Crefinmoney che, pertanto, non poteva erogare i finanziamenti nei tempi promessi (“acconti immediati”): la decisione finale in ordine alla effettiva concessione dei finanziamenti spettava infatti alla società Alma finanziaria, con la quale aveva stipulato una convenzione, e non alla Crefinmoney, che svolgeva solo un ruolo istruttorio. L’Ufficio italiano cambi dispone infatti che la pubblicità dei mediatori creditizi chiarisca la natura del servizio offerto, che è appunto di intermediazione con le banche o finanziarie  2.
Inoltre i volantini indicavano il Taeg (cioè il Tasso annuale effettivo globale), in modo molto generico (in misura variabile dal 3% all’8,4%): in tal modo il consumatore non era posto nelle condizioni di valutare il costo delle rate che dovrà pagare e, quindi, di prendere una decisione consapevole.
 
Per queste ragioni l’Antitrust ha applicato una sanzione di 23.000 euro, ridotta a 18.000 per l’interruzione dei messaggi pubblicitari dopo l’apertura del procedimento.
 
 
Se vuoi sapere di più sulle pratiche scorrette in questo delicato settore del credito cfr. l’articolo “Piccoli prestiti, grandi delusioni” nella rubrica “La pubblicità sotto la lente Assoutenti” (clicca qui ).
 
 

31 marzo 2010



1 Vedi il procedimento PS3852- provvedimento n. 20883, pubblicato sul Bollettino dell’Agcm n. 10/2010.
2 Cfr. provvedimento del 29 aprile 2005.