PAGAMENTI DIGITALI E IMPATTO AMBIENTALE

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Assoutenti Lazio è promotrice del progetto Consumatori Today, realizzato nell’ambito del programma generale di intervento della Regione Lazio, c.d. Mise 9 con l’utilizzo del fondi del Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi del DM 10/8/2020. Le associazioni partner sono Adusbef Lazio, Codacons Lazio e Mdc Lazio

A cura di Adusbef

I sistemi di pagamento digitale si stanno sempre più diffondendo tra i cittadini ovunque nel mondo, complice anche la pandemia da Covid 19.

Tutti concordano nell’ affermare che questa nuova frontiera raggiunta dalla tecnologia sia fondamentale e che abbia dato una svolta in termini di velocità, comodità e sicurezza, anche se costosa rispetto all’uso del contante. Adesso si inizia a riflettere e a discutere anche su un aspetto rimasto finora in secondo piano, al quale va invece dato il giusto peso: l’ impatto ambientale che le tecnologie digitali, in particolare quelle legate ai mezzi di pagamento, comportano.

In effetti, si pone spesso l’ accento sui vantaggi in termini di comodità e velocità, ma si trascura il fatto che, sebbene le nuove tecnologie contribuiscano per un verso a limitare le emissioni e i consumi, d’ altro canto esse stesse comportano comunque un dispendio di energia e, quindi, lasciano un’ impronta sull’ ambiente. Le infrastrutture energivore che alimentano i sistemi di pagamento digitali sono meno visibili e meno percepibili; tuttavia esistono e occorre valutare bene il loro ruolo.

Siamo troppo spesso portati a pensare al mondo digitale come a qualcosa di immateriale ed ecologico (non a caso parliamo di “cloud” e di dematerializzazione). In parte ciò può essere vero, ma non meno vero è il fatto che l’ industria digitale ha un grande impatto sul nostro pianeta. A tal proposito è utile ragionare su qualche dato: secondo uno studio dell’ ente no profit “ReteClima”, una transazione in contanti produce 4,6 grammi di emissione di CO2, mentre una digitale ne produce 3,78. Per quanto riguarda le operazioni in contanti, le emissioni sono causate soprattutto dal trasporto delle monete e delle banconote (64%) e dal processo di produzione delle stesse (32%).

Responsabili delle emissioni nelle transazioni “cashless” sono invece i terminali per i pagamenti (POS) con il 75%; tali emissioni sono dovute soprattutto ai materiali con cui sono prodotti (37%), al consumo di energia (27%); con riferimento a quest’ ultimo aspetto, il picco di consumo si verifica quando viene letta la carta o quando viene emesso lo scontrino, mentre il continuo aggiornamento del software costringe gli esercenti a tenere sempre acceso il terminale, con impatto negativo sul consumo di elettricità; una soluzione a questo problema potrebbe essere quella di fissare solo alcuni momenti dedicati agli aggiornamenti per consentire di tenere spento il terminale quando il negozio è chiuso.

Non prendiamo neanche in considerazione l’energia assorbita per tenere in piedi il sistema delle criptovalute: la creazione di un solo nuovo Bitcoin consuma elettricità quanto una famiglia intera in 9 anni. Lo afferma un’analisi di CryptoMonday, che lancia l’allarme sui processi di estrazione della criptovaluta più nota che mettono a rischio la difesa del clima. Nel 2022 il consumo medio di energia per ogni transazione con Bitcoin può essere assimilabile a centinaia di migliaia di transazioni con carta Visa.

Da https://www.corrierecomunicazioni.it/

Non solo il consumo di energia e i materiali con cui sono costruiti i terminali hanno un impatto sull’ ambiente, ma anche le plastiche con cui sono realizzate le carte di pagamento. A questo problema si potrebbe ovviare sia allungando il ciclo di vita delle carte, sia producendo le stesse con materie più ecologiche, come le bioplastiche, il PVC riciclato e addirittura il legno.

In conclusione, l’ analisi ora condotta porta a pensare (giustamente), che le nuove tecnologie di pagamento “smart” abbiano un impatto meno forte sul pianeta; tuttavia sarebbe un errore credere che tale impatto sia nullo; come in tutte le cose, occorre mettere sul piatto della bilancia tutte le variabili e valutare, in termini di costi/benefici, quale sia la modalità di pagamento più “amica dell’ ambiente”. E’ un importante passo avanti, comunque, che si inizi ad affrontare anche questa problematica.

 

 

 

 

SITI INTERNET CONSULTATI

 

https://www.pagamentidigitali.it/news/pagamenti-digitali-sostenibili-100-milioni-di-carte-adottano-i-materiali-eco-friendly/

 

https://www.canaleenergia.com/rubriche/smart-city/pagamenti-digitali-limpatto-ambientale-e-inferiore-rispetto-ai-contanti/

 

Fonte immagine: pixabay.com

 

“Progetto realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Lazio, c.d. MISE 9” con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo economico ai sensi del DM 10.08.2020