Le pubblicità ingannevoli riguardanti i prodotti alimentari: la linea Alixir della Barilla

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Il Consiglio di Stato conferma la sanzione alla Barilla

 

Assoutenti si è interessata in più occasioni delle pubblicità che attribuiscono ai prodotti alimentari caratteristiche non rispondenti alla realtà, al fine di convincere il consumatore di ottenere benefici per il proprio organismo. Una sentenza del Consiglio di Stato ci consente di ritornare su questo tema.

Nel 2008 l’Autorità garante per la concorrenza ed il mercato ha punito con 200.000 euro di multa la Barilla per la campagna pubblicitaria del 2007/2008 della linea Alixir (“Alixir il segreto di vivere al meglio”). La linea dei prodotti si caratterizzava come un vero e proprio programma di alimentazione quotidiano, per prendersi cura del cuore, rinforzare le difese immunitarie, rallentare l’invecchiamento cellulare e migliorare le funzioni intestinali.

Secondo l’Agcm (che si è avvalsa della consulenza del Ministero della salute), non erano fornite informazioni chiare sulle caratteristiche di questi prodotti e sulle quantità da assumere, anzi erano enfatizzati gli effetti positivi per la salute; si tendeva a rappresentare tali alimenti come in grado di soddisfare completamente i bisogni dell’individuo, mentre essi potevano apportare singoli benefici ma non avere il carattere di completezza ed esaustività. Per queste ragioni l’Agcm ha disposto anche l’adeguamento delle confezioni 1.

Nel 2010 il Tar del Lazio ha accolto solo in parte il ricorso della Barilla. Da un lato, è stato confermato il giudizio espresso dall’Antitrust sulla natura ingannevole della pubblicità, perché il messaggio, attraverso un linguaggio medico-scientifico, suggerisce l’idea che le sostanze nutritive siano comunque necessarie, anche in presenza di uno stile di vita sano, in contrasto con le regole stabilite a livello comunitario: il regolamento n. 1924/2006 stabilisce, tra l’altro, che una pubblicità non deve sottintendere che una che una dieta equilibrata e varia garantisce tutte le sostanze nutritive necessarie per l’organismo. Confermata anche la necessità di adeguare le confezioni. Al tempo stesso, il Tar ha ritenuto troppo elevata la sanzione anche perchè calcolata sul fatturato complessivo della società e non su quello della linea Alixir 2.

In attuazione di questa sentenza, l’Antitrust ha ridotto la sanzione a 120.000 euro, presentando però ricorso al Consiglio di Stato 3.

Il Consiglio di Stato, in una recente sentenza 4, si è definitivamente pronunciata su questo caso, respingendo sia il ricorso dell’Antitrust che quello della Barilla.

 

Se volete approfondire le tematiche della sicurezza alimentare e della qualità dei prodotti vedi anche il sito Il pasto nudo ed in particolare la rubrica Segreti e bugie.

16 settembre 2011



1 Procedimento PS195 – provvedimento n. 18721 del 2008.
2 Sentenza n. 314 del 2010.
3 Procedimento PS195B – provvedimento n. 21411 del 2010.
4 Sentenza n. 5115 del 2011.