La relazione annuale sull’attività di vigilanza assicurativa svolta dall’IVASS

742

 Nelle considerazioni del Presidente dell’Istituto un pressante richiamo a ridurre le tariffe RC Auto 

 Il 26 giugno scorso si è svolta presso la Banca d’Italia la presentazione della Relazione sull’attività svolta dall’IVASS, l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni. Un appuntamento importante in quanto si tratta della prima relazione successiva alla riforma che ha segnato il passaggio dall’ISVAP all’attuale Istituto, introdotta con l’esplicito obiettivo di realizzare un più stretto collegamento tra vigilanza bancaria e vigilanza assicurativa.

Ampia parte del documento e delle considerazioni svolte dal Presidente dell’Istituto in sede di presentazione, si soffermano sulle scelte ed i cambiamenti adottati nell’attuazione della riforma e sugli obiettivi da realizzare nel prossimo futuro. In merito all’attività di vigilanza svolta dall’IVASS è stato ribadito quale primario obiettivo dell’Istituto quello di rafforzare tale attività sia con riguardo al controllo prudenziale sulle imprese di assicurazione, sia con riguardo alla tutela del consumatore di servizi assicurativi, in modo da garantire stabilità al mercato e protezione al cittadino nel suo rapporto con le imprese e gli intermediari.

Con riguardo al controllo prudenziale, l’Istituto intende, in particolare, assegnare agli accertamenti ispettivi un ruolo centrale nell’attività di vigilanza. All’inizio del 2013 è stato definito un piano ispettivo e sono stati avviati  11 nuovi accertamenti in loco, in aggiunta ai 9 disposti l’anno precedente e ancora in corso. Per le ispezioni più complesse, quali quelle presso le società coinvolte nel progetto di integrazione tra i gruppi Unipol e Fondiaria-Sai, sono stati costituiti  gruppi misti Ivass-Banca d’Italia, guidati da risorse con esperienze consolidate, con l’adozione di metodi simili a quelli in uso presso la Banca d’Italia. In un contesto di ulteriore contrazione della raccolta, le compagnie assicurative italiane nel 2012 hanno prodotto utili per quasi 6 miliardi; il loro patrimonio di vigilanza era alla fine dello stesso anno pari al doppio dell’ammontare richiesto nel ramo vita, a 2,8 volte nel ramo danni, attestandosi su valori analoghi a quelli registrati anteriormente al prodursi della crisi nell’Eurozona. E’ necessario che tali risultati, raggiunti anche grazie alle immissioni di capitale degli ultimi anni, siano preservati e consolidati, in presenza del permanere di importanti fattori di rischio. L’IVASS ha, inoltre, richiamato l’attenzione delle compagnie sulla necessaria prudenza nella distribuzione degli utili e nelle politiche di remunerazione di amministratori e dirigenti. E’ stato altresì avviato un controllo semestrale della vulnerabilità delle imprese nel ramo vita a scenari prolungati di rendimenti bassi ed è stato richiamato il mercato alla corretta interpretazione di alcune disposizioni in materia di investimenti, specialmente in titoli strutturati. L’Istituto sta inoltre monitorando con estrema attenzione alcuni dossier riguardanti primari gruppi assicurativi nazionali, destinati a mutare gli assetti del mercato. Si tratta, in particolare del Gruppo Generali, che ha avviato un importante processo di ristrutturazione, nonché della seconda fase del progetto di integrazione  tra i gruppi Unipol e Fondiaria-Sai, implicante la fusione tra alcune delle società dei due gruppi.

Sul fronte della tutela del consumatore, l’attenzione dell’Istituto è posta in particolare sul problema delle tariffe nel settore RC Auto, richiamato recentemente anche nella relazione dell’AGCM, che ha sottolineato gli importanti dislivelli esistenti tra le tariffe praticate in Italia e quelle praticate negli altri paesi europei. Tale fenomeno, secondo il Presidente dell’IVASS starebbe assumendo una connotazione di ingiustizia grave, considerata la fase di difficoltà in cui molte famiglie italiane versano per effetto della crisi che investe il Paese. Ne è un pericoloso segnale anche il numero crescente di veicoli che circolano sprovvisti di assicurazione. Le cause di tale fenomeno, che caratterizza da anni il mercato RC Auto nazionale, possono ascriversi a diversi fattori quali scarsa concorrenza; inefficienze delle imprese, anche nella liquidazione dei sinistri; costi indebiti legati a comportamenti fraudolenti degli assicurati nel richiedere indennizzi sui sinistri, talvolta con l’intervento della criminalità organizzata. Tale ultimo fattore produce forti distorsioni nel mercato particolarmente nelle aree meridionali, dalle quali le compagnie assicurative tendono a distaccarsi attraverso pratiche elusive dell’obbligo di stipulare contratti assicurativi RC Auto.

E’ impegno dell’IVASS adoperarsi per una rapida e costruttiva soluzione del problema che salvaguardi al contempo la redditività delle compagnie interessate. Resta alta l’attenzione dell’Ivass sulle polizze abbinate a mutui e ad altri finanziamenti, per verificare la correttezza delle pratiche di vendita da parte delle imprese assicurative e dei loro partner bancari; un tema, anche di natura concorrenziale, comune ad altri paesi europei. È in corso di definizione un organico piano di interventi sulle compagnie e sulle banche distributrici a tutela dei consumatori.

Si è concluso il primo anno di attività del Contact Center Consumatori, un servizio telefonico gratuito creato con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’assistenza e dell’orientamento del consumatore. Fino a oggi sono pervenute 70.000 telefonate, segno di un bisogno di informazione precedentemente inespresso. Ne possono anche provenire impulsi a interventi mirati di vigilanza. Nel 70% dei casi, i consumatori si sono rivolti al Contact Center per avere chiarimenti su diritti e obblighi derivanti dalla normativa e dalle condizioni contrattuali sottoscritte e informazioni circa la regolare autorizzazione di imprese di assicurazione. Il 18% delle telefonate ha riguardato segnalazioni di possibili violazioni di legge o di possibili comportamenti scorretti di un'impresa o di un intermediario assicurativo e ha determinato l’attivazione di interventi di vigilanza.

In linea con le finalità di vigilanza sulla trasparenza e correttezza dei comportamenti delle imprese nei confronti degli assicurati, nel 2012 l’IVASS ha  effettuato diversi interventi (su singole imprese o sull’intero mercato) sulla base dei reclami inviati dai consumatori, delle segnalazioni telefoniche al Contact Center nonché delle relazioni trimestrali delle stesse imprese sui reclami gestiti.

Nel 2012 sono pervenuti all’ Istituto complessivamente 31.266 reclami, in ulteriore calo (-5,61%) rispetto alla diminuzione già registrata lo scorso anno. Il decremento è interamente imputabile al comparto danni mentre il comparto vita è stabile. Sono stati trattati 21.955 reclami RC Auto (-10% rispetto al 2011), pari al 70% dei reclami complessivamente pervenuti. La prevalenza dei reclami continua a riguardare l’area liquidativa (72%), ed in particolare il ritardo nella formulazione dell’offerta del risarcimento.  Negli altri rami danni sono pervenuti 6.655 reclami, per lo più riferiti ai rami RC generale, infortuni e malattia e furto auto, seguiti da altri danni ai beni. Si rileva un incremento dei reclami concernenti i contratti del ramo perdite pecuniarie legate alla perdita d’impiego, venduti in abbinamento a mutui e finanziamenti.  I reclami nei rami vita trattati sono stati 2.656 reclami. La più frequente causa di reclamo nei rami vita riguarda la liquidazione delle somme dovute; in particolare, i reclami per ritardo nella corresponsione degli importi caso vita e caso morte e dei valori di riscatto rappresentano il 41% dei reclami vita. Per quanto riguarda la fase assuntiva, le segnalazioni più frequenti riguardano il mancato rimborso dei premi relativi a polizze accessorie a mutui e finanziamenti. Su tale aspetto è intervenuto a fine 2012 il decreto Sviluppo bis che ha stabilito per legge l’obbligo di rimborso su tutti i contratti di assicurazione, in qualunque epoca stipulati.

Con riguardo alla gestione dei reclami da parte delle imprese di assicurazione nel 2012 le imprese hanno ricevuto circa 118.000 reclami (- 0,57% rispetto al 2011), di cui l’80% relativo ai rami danni e il 20% relativo ai rami vita.  Il ramo RC auto continua a rappresentare il segmento di attività che genera il maggior numero di reclami (57,4%), sebbene registri un decremento del 5% rispetto al 2011, per lo più ascrivibile alla riduzione delle lamentele relative alla fase assuntiva.

Dei reclami ricevuti  il 57% è stato respinto;  il 29,6% è stato accolto;  il 7,7% è stato oggetto di transazione con il cliente;  il 5,7% risultava ancora in istruttoria alla fine del 2012. Il tempo medio di risposta ai reclamanti è stato di 23 giorni, stabile rispetto al 2011.