Ivass e Bankitalia siano case di vetro per risparmiatori e utenti

53567

Condividiamo le intenzioni del Governo di rinnovare i quadri apicali di IVASS e Banca d’Italia, che devono essere case di vetro per risparmiatori e utenti. Un cambio al vertice è negli interessi dei cittadini.

Il risparmio tradito e gli assicurati alle prese con contratti sempre più incomprensibili evidenziano la necessità di una profonda discontinuità nei vertici di Bankitalia e IVASS, sua “controllata”, che a sua volta vigila sul mercato assicurativo. Discontinuità che per essere tale deve promuovere una vera indipendenza dei vertici di Bankitalia e IVASS da Banche e assicurazioni:  chi le deve controllare deve poterlo fare senza se e senza ma e soprattutto senza conflitti d’interesse.

“L’IVASS è l’unico istituto di Controllo e Vigilanza a presidenza non elettiva, essendo la stessa, per legge, ricoperta dal direttore Generale della Banca d’Italia” spiega Furio Truzzi, Presidente di Assoutenti. “Ci auguriamo che nel corso della legislatura si possa al più presto correggere tale distorsione tramite una radicale riforma della governance dell’Istituto con il pieno coinvolgimento del Parlamento e delle Commissioni competenti”.

Il Governo ha quindi  il sostegno di Assoutenti nella discontinuità per nuove nomine, ad horas per l’IVASS, di personalità indipendenti dal mondo assicurativo-bancario, con un Know how  in grado di svolgere un efficace servizio a tutela di assicurati, risparmiatori, banche e imprese di assicurazioni virtuose stimolando il mercato a innovare prodotti e processi verso l’assoluta trasparenza.

“E’ ora che quel cambiamento che si propone cammini sulle proprie gambe – conclude Truzzi – e che sia tale nella sostanza, per il bene dei risparmiatori, degli assicurati, dei consumatori, dei danneggiati, di tutta la filiera degli operatori del mercato bancario che, negli ultimi anni, ha patito forti ed ingiustificabili sofferenze, mentre, in ambito assicurativo, si sono registrati enormi extra-profitti, ben oltre il normale margine di remunerazione rilevabile dai benchmark europei”.

SCARICA IL COMUNICATO STAMPA