Inflazione: Istat, livello preoccupante, non migliorerà

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COMUNICATO STAMPA

Economia

21 marzo 2022

 

Inflazione: Istat, livello preoccupante, non migliorerà. Assoutenti: da Istat allarme per le famiglie, servono prezzi amministrati per energia, alimentari e carburanti

 

Si va verso inflazione superiore al 6% a marzo come nel 1989. Possibili ripercussioni da 2.500 euro annui a famiglia con effetti disastrosi su consumi e Pil

 

Le affermazioni odierne dell’Istat circa l’andamento dell’inflazione sono allarmanti e impongono un intervento urgente del Governo per contenere la crescita fuori controllo dei prezzi al dettaglio. Lo afferma Assoutenti, commentando le dichiarazioni odierne del presidente Istat, Gian Carlo Blangiardo.

“L’Istat conferma oggi gli allarmi lanciati a più riprese da Assoutenti nelle ultime settimane circa l’emergenza prezzi e le ripercussioni sulle tasche delle famiglie – afferma il presidente Furio Truzzi – Con la situazione attuale, si va verso una inflazione superiore al 6% a marzo, riportando l’Italia ai livelli del 1989, quando i prezzi registrarono una impennata del +6,3%. Le ripercussioni dirette sulle tasche dei consumatori sarebbero pari a circa +2.500 euro a famiglia, con effetti negativi sui consumi e sul Pil”.

“Per tale motivo riteniamo che l’unica strada percorribile sia un ritorno ai prezzi amministrati per i generi di prima necessità come gli alimentari e per i beni strategici come carburanti, elettricità e gas, e chiediamo al Governo di attivarsi con urgenza in tale direzione” – conclude Truzzi.