Incidente ferroviario di Lodi: Assoutenti e Codici parti civili al processo per il deragliamento del Frecciarossa 9595

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Associazioni pronte ad assistere legalmente e senza spese i passeggeri coinvolti

Si sono chiuse le indagini disposte dalla Procura di Lodi per il deragliamento ferroviario del Frecciarossa AV 9595 Milano-Salerno che il 6 Febbraio 2020 ha provocato la morte di 2 macchinisti ed il ferimento di diversi passeggeri.

Nel corso delle indagini, che vedono 15 persone rinviate a giudizio tra cui l’ex A.D. di RFI Maurizio Gentile e Michele Viale presidente e A.D. di Alstom Ferroviaria, ditta produttrice del pezzo difettoso incriminato, sono state riconosciute diverse responsabilità in capo alle due società.

“La democrazia vige nel trasporto ferroviario lombardo – dichiara Roberto Brunelli, Presidente di Assoutenti Lombardia – Alle otto di stamane sul mio cellulare la casta bassa degli utenti ferroviari, i pendolari,  aveva già inviato oltre 150 segnalazioni di disservizi vari,  ritardi, guasti, ecc. La tragedia di Lodi assevera che il trasporto pubblico su ferro è democratico, anche i treni al AV non sono immuni dalla rilassatezza, ormai storica, nella gestione ferroviaria della rete da parte di RFI. Temo che l’orgoglio di fornire un servizio pubblico sicuro e decoroso sia retaggio del passato. Che i responsabili siano puniti”.

“Davanti ad un disastro simile che ricorda sotto diversi aspetti la triste vicenda del deragliamento di Pioltello, che proprio in questi giorni sta vedendo il suo sviluppo nelle aule del Tribunale di Milano – dichiara Davide Zanon, Segretario Regionale di CODICI Lombardia – sono già state riconosciute diverse responsabilità sia a RFI che all’Alstom. Fa male dover parlare ancora oggi di negligenza, scarsa formazione del personale e carenza nei sistemi di controllo. I PM hanno riconosciuto la causa del deragliamento nell’errata posizione di uno scambio, a causa di un difetto interno di produzione; lo scambio è rimasto aperto ed il treno, avendo ricevuto il segnale per poter proseguire alla sua velocità di oltre 250 km/h, piuttosto che procedere dritto verso Bologna, è stato deviato, causandone il deragliamento. Abbiamo deciso, come già fatto per il disastro di Pioltello, di presentare un esposto e costituirci parte civile nel processo, offrendo a tutti coloro che ne avessero bisogno assistenza legale gratuita. Non è accettabile che al giorno d’oggi accadano ancora incidenti di questo tipo e che si intervenga per sistemare le cose solamente a danno avvenuto. Con la vita della gente non si può e non si deve scherzare”.

“E’ vergognoso che RFI scarichi sul proprio personale le sue responsabilità di intervento e vigilanza, e alle vittime e ai familiari va il nostro cordoglio – dichiara Furio Truzzi, Presidente nazionale di Assoutenti –  Siamo pronti a dare battaglia per affermare il diritto alla sicurezza dei passeggeri e a tutelare senza alcun costo chi si rivolgerà alle nostre associazioni”

“Poche ore prima della tragedia – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di CODICI – cinque operai erano intervenuti su alcuni scambi tra cui il deviatoio 5, il “punto zero” del deragliamento, e avevano notato che lo scambio non rispondeva correttamente ai comandi, un problema che non doveva assolutamente essere sottovalutato. Sempre dalle indagini emerge che l’errore nel montaggio dei fili dell’attuatore sia stato causato da un operaio non sufficientemente qualificato, assunto in Alstom tramite agenzia interinale con contratto a termine. Oltre a lui sono indagati anche i due manutentori di Rfi, accusati dalla Alstom di non aver provveduto ad accertarsi che lo scambio fosse correttamente posizionato; insomma un continuo rimpallo di responsabilità che non migliora la posizione delle due società. Considerando, infine, lo scarso numero di operai che hanno fatto diverse manutenzioni quella notte ed il poco tempo messo a disposizione, si ha presto un chiaro quadro di come siamo di fronte ad un enorme atto di negligenza e superficialità, che non deve restare impunito”.

 

A tutti i passeggeri rimasti coinvolti in questa triste vicenda, le associazioni ASSOUTENTI E CODICI sono pronte a fornire assistenza legale. Chi fosse interessato può rivolgersi a:

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tel. 02.36503438 – 351.7979897

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tel. 351-7353200 (whatsapp) 06.5571996