#EduCO: è possibile riutilizzare e conservare l’acqua?

1112
educo riciclo acqua

Più di un terzo dell’acqua immessa nella rete va sprecata, pari a quasi un miliardo di metri cubi all’anno e di 2,5 milioni di metri cubi al giorno.

E’ importante essere consapevoli di quanto sia importante l’acqua che è una risorsa non rinnovabile e per questo dobbiamo cercare di utilizzarla senza sprechi nel pieno rispetto della natura, in maniera responsabile e cercando anche in alcuni casi di risparmiarla o riciclarla.

Nel precedente articolo avevamo dato degli spunti, piccole e facili regole da poter seguire quotidianamente per risparmiare acqua. LEGGI QUI

Dopo tanto risparmio adesso è l’ora del riciclo.

Ci sono diversi modi per riciclare l’acqua accumulata in casa che vengono chiamate “Acque grigie”.

Appartengono a questa categoria quelle acqua che avanzano dal lavaggio delle insalate nel periodo estivo e tutte quelle acque utilizzate in cucina che avanzano dalle varie operazione di pulitura e bollitura. Queste acque possono essere riciclate e perché no, qualche semino galleggiante potrebbe dare vita ad una piccola pianta di pomodori, peperoni e chissà di quale altro ortaggio.

Non sarebbe male avere un piccolo orto personale in terrazza.

RIUTILIZZARE L’ACQUA DELLA PASTA

La pasta è un alimento molto nutriente che quasi ogni giorno è sulle nostre tavole ma, anche l’acqua in cui viene cotta, ricca di sali minerali e amido, può essere riciclata e utilizzata in maniera alternativa sia in cucina, che per la pulizia della casa, l’igiene personale e non solo. Può essere utilizzata subito o conservata per altri utilizzi, vediamo quali sono:

  • Allungare condimenti troppo densi
  • Utilizzarla come brodo con aggiunta di spezie per preparare minestre
  • Cuocere al vapore
  • Per le preparazioni di pizza e pane
  • Per l’ammollo dei legumi
  • Lavare i piatti
  • Annaffiare le piante
  • Per la preparazione della pasta di sale
  • Impacco per capelli
  • Pediluvio

 

In Italia l’acqua utilizzata per uso urbano, che è praticamente tutta acqua potabile di ottima qualità, corrisponde a circa il 20% dei consumi idrici.

Tuttavia l’acqua potabile è utilizzata in grandi quantità anche per usi che non richiedono una qualità così elevata, come gli scarichi del WC o l’irrigazione, usi per i quali sarebbe possibile usare fonti alternative.

E’ POSSIBILE RIUTILIZZARE L’ACQUA PIOVANA?

La risposta è si, si può: sono state condotte delle sperimentazioni che sono ancora in corso in 5 città europee che andremo qui di seguito a raccontare.

Generalmente l’acqua piovana è relativamente pulita e la sua qualità è sufficiente per molte applicazioni già con pochi trattamenti inoltre ha una salinità bassa e può essere riutilizzata per diverse applicazioni in cui è richiesta acqua dolce come per il bucato, o nei processi industriali.

Il progetto CWC – City Water Circles, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Interreg Central Europe, mira a promuovere e diffondere la cultura del risparmio idrico, pratiche e politiche di raccolta e utilizzo di acque meteoriche, di recupero delle acque grigie e soluzioni naturali per la gestione della risorsa idrica.

Il progetto pilota City Water Circles ha coinvolto città e operatori del servizio idrico di cinque contesti urbani (Budapest, Torino, Maribor, Bygdoszcz e Spalato) e organizzazioni di esperti (tra cui Poliedra-Politecnico di Milano).

I progetti sono incentrati soprattutto sulla raccolta e utilizzo dell’acqua piovana con l’obiettivo di risparmiare più possibile quella potabile.

Qualche esempio:

Giardino pensile e serra aeroponica a Torino

A Torino il progetto pilota è stato realizzato presso “Open 011”, un ostello della gioventù realizzato in occasione delle Olimpiadi Invernali 2006 in un ex stabilimento degli anni ’40.

Per gestire in modo circolare l’acqua piovana che solitamente viene convogliata direttamente nelle fognature, si è pensato a giardini pensili sulla terrazza dell’edificio.

L’acqua piovana raccolta dal tetto e stoccata in una cisterna interrata viene utilizzata per l’irrigazione del giardino e per la serra aeroponica.

Serra areoponica a Torino

Le misure adottate in questo caso offrono una soluzione di mitigazione delle inondazioni e delle forti piogge, una maggiore ritenzione nelle aree urbane e il miglioramento della qualità dell’aria e del microclima urbani con l’allestimento di giardini pensili.

Il progetto pilota comprende anche attività partecipative con la comunità studentesca dell’ostello della gioventù, promuovendo ed elevando così le potenzialità educative e divulgative.

Giardini di pioggia in Polonia 

Un’atra soluzione simile per la gestione dell’acqua piovana negli edifici è stata realizzata per l’edificio storico del Museo dell’acquedotto a Gdańska (Polonia) dove è stato implementato un sistema di gestione dell’acqua piovana che invece di essere convogliata nelle fognature contribuisca all’irrigazione del giardino attorno all’edifico.

Di solito l’aspetto più critico della progettazione del sistema di raccolta delle acque piovane è la stima delle quantità di acqua ottenibile, che dipende dalla superficie di raccolta, dalla distribuzione delle piogge e dalla variazione d’uso. In genere la raccolta si limita a superfici che non rischiano di essere contaminate, come tetti e balconi, ma le acque raccolte da queste superfici sono sufficienti a riempire cisterne anche di grandi dimensioni.

Prodotti edili dall’acqua riciclata

Il settore edilizio è conosciuto anche per essere particolarmente idrovoro. A Maribor (Slovenia) il progetto vuole dimostrare il potenziale di utilizzo delle acque reflue e piovane per la produzione di materiali edili a base di materie prime seconde. I prodotti edili (in particolare mattoni) fabbricati da acqua riciclata e trattata saranno utilizzati per lavori di manutenzione stradale e per rivitalizzare aree degradate da Nigrad, una società pubblica di proprietà del Comune di Maribor.

Infine, la qualità dell’acqua riutilizzata sarà testata dal Laboratorio Nazionale di Salute, Ambiente e Alimentazione per verificarne l’idoneità al processo produttivo.

Le cisterne verso con cui viene convogliata l’acqua piovana, Maribor

Presso l’asilo di Hétszínvirág a Zugló (Ungheria), oltre alla raccolta dell’acqua piovana che scorre dal tetto, si testa anche il riutilizzo delle acque grigie provenienti dalle cucine o dalle lavanderie dai bagni dell’asilo.

Entrambe le fonti d’acqua vengono scaricate in una zona di prefiltrazione, una sorta di fossato impermeabile, riempito con frazioni di ghiaia e sabbia di diverse dimensioni che filtrano la maggior parte degli inquinanti.

Questa acqua purificata e immagazzinata viene riciclata in due modi: una parte viene utilizzata per lo scarico dei servizi igienici; l’altra parte dell’acqua raccolta viene utilizzata per irrigare il giardino.

Sulla base di queste best practice si potrebbe muovere anche la nostra economia.

Monitorare ed avere maggiore consapevolezza dei propri consumi in un’ottica di risparmio ed efficientamento è in primo luogo la cosa fondamentale e rimane per il momento a prescindere da questi progetti europei, uno strumento importantissimo a nostra disposizione.

Con il progetto #EduCO, realizzato da Assoutenti insieme alle associazioni Casa del Consumatore e Lega Consumatori, l’obiettivo è ridurre il nostro impatto sull’ambiente e portare le nazioni e le aziende a prendere parte al cambiamento, mosse dalle scelte di portafoglio dei consumatori.

E’ quindi importante che il cittadino consumatore sia informato e cosciente del suo potenziale di acquisto e che sia informato e sensibilizzato sui temi che potrebbero migliorare la qualità di vita delle persone.