Avastin e Lucentis. Sono i due farmaci oftalmici, antitumorali, praticamente impossibili da trovare e acquistare. Il primo è economico, ma viene somministrato “col contagocce” a causa di diversi paletti burocratici. L’altro, invece, si trova facilmente ma è tanto, troppo costoso. Il risultato è drammatico: circa 100 mila pazienti in tutta Italia rischiano di perdere la vista.
La denuncia viene dalla società italiana di oftalmologia (la Soi) a due anni di distanza dal via libera del Consiglio superiore di sanità all’uso oftalmico dall’antitumorale Avastin (15 euro a dose), prodotto dalla Roche, dichiarato equivalente per efficacia e sicurezza al più costoso Lucentis (oggi 630 euro a dose) della Novartis, farmaco autorizzato invece proprio per la maculopatia senile, malattia che porta alla cecità .
A raccogliere la denuncia ci pensa Rete Consumatori Italia, che, in occasione degli Stati generali della Sanità ligure, ha ribadito la sua dura posizione: “L’Avastin non può essere somministrato solo dagli ospedali”, ha dichiarato Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, a nome anche di Giovanni Ferrari e Ivano Giacomelli, presidenti rispettivamente di Casa del Consumatore e Codici. “Bisogna sbloccare la mancata diffusione di questi farmaci, Avastin deve essere reperibile da subito nelle farmacie“.