COMUNICATO STAMPA
20 settembre 2024
Alluvione, Assoutenti: si ad assicurazione obbligatoria contro rischi climatici ma a tariffe amministrate dallo Stato
Ultima Legge di bilancio la prevede solo per imprese ma a condizioni che favoriscono solo le compagnie di assicurazioni
Il conto dei danni provocati negli ultimi anni da alluvioni, frane, maltempo ed eventi climatici estremi ha raggiunto oramai livelli abnormi, un costo che ricade sulla collettività aggravando la spesa pubblica nazionale. Lo afferma Assoutenti, che si schiera a favore dell’obbligo di assicurazione contro i cambiamenti climatici non solo per le imprese, ma anche nel settore delle abitazioni private, eliminando però favori e regalie alle imprese assicuratrici.
“E’ oramai assodato come alluvioni, nubifragi e trombe d’aria siano sempre più frequenti in Italia, fenomeni che aumenteranno di numero e intensità nei prossimi anni come effetto dei cambiamenti climatici globali – spiega il presidente Gabriele Melluso – Nonostante in Italia l’80% delle abitazioni sia esposto ad un rischio significativo di calamità naturali, solo il 6% delle stesse risulta oggi coperto da una polizza assicurativa specifica contro questi eventi. Le misure previste dalla scorsa Manovra e che introducono una assicurazioni obbligatoria per le imprese entro il 31 dicembre 2024 non appaiono sufficienti e sembrano favorire eccessivamente le imprese assicuratrici: per questo chiediamo al Governo di estendere l’obbligo di polizza contro le calamità naturali anche alle abitazioni private, eliminando assurde franchigie a danno di cittadini e imprese, riducendo il contributo statale attualmente previsto verso assicuratori e riassicuratori, e stabilendo tariffe assicurative amministrate dallo Stato in collaborazione con le associazioni dei consumatori, allo scopo di evitare speculazioni da parte delle compagnie di assicurazioni. Bisogna poi ripensare anche ai sottoservizi delle città, realizzati molti decenni fa e che non tengono più conto della reale portata degli eventi atmosferici” – conclude Melluso.