COMUNICATO STAMPA
23 ottobre 2025
Afragola, negato il diritto alla mobilità. I pendolari pagano l’inefficienza
Il 21 ottobre, alla stazione di Afragola, si è verificato l’ennesimo episodio che nega nei fatti il diritto costituzionale alla mobilità, sancito dall’articolo 16. La “Porta del Sud”, inaugurata nel 2017 come snodo strategico del Mezzogiorno, è oggi un simbolo di disorganizzazione e abbandono: collegamenti pubblici inesistenti, parcheggi spesso guasti o pieni e totale assenza di servizi adeguati.
Molti pendolari, impossibilitati a parcheggiare nel FS Park, hanno dovuto lasciare l’auto all’esterno per non perdere i treni. Al rientro, li attendevano multe da 42 euro e rimozioni con carroattrezzi da 195,20 euro, con il deposito dei veicoli chiuso già alle 19.00. Un disservizio che si traduce in ulteriori costi e umiliazioni per chi ogni giorno si sposta per lavoro o salute.
“Un diritto non può essere tale se non risponde alle esigenze quotidiane dei cittadini. La mobilità è un diritto costituzionale e quanto accade ad Afragola ne è la negazione. Nonostante tavoli, incontri e impegni formali, nulla è cambiato. Con la nuova tratta per Bari, Afragola sarà nodo chiave per il Sud: servono azioni concrete, non promesse” – dichiarano congiuntamente i Presidenti nazionali di Adiconsum, Adoc, Assoutenti e Federconsumatori.
Le quattro associazioni annunciano che porteranno il caso alle istituzioni nazionali e regionali, denunciando il fallimento sostanziale del tavolo di confronto istituito da anni e rimasto privo di risultati concreti.
“Basta disservizi e scaricabarile: il diritto alla mobilità deve diventare una realtà quotidiana, non un principio astratto.”