La pubblicità ingannevole di un omogeneizzato alla frutta della Plasmon

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Il Consiglio di Stato si pronuncia in modo definitivo sulla sanzione decisa dall’Antitrust nel 2007

 

Ci siamo già interessati in passato delle pubblicità riguardanti i prodotti alimentari, sottolineando in particolare il fenomeno delle campagne promozionali fondate sull’attribuzione ad alcuni prodotti di avere benefici effetti per l’organismo (vedi ad esempio i casi RisoScotti, Colussi e Galbusera e, più di recente, quello della United Biscuits ). Una sentenza del Consiglio di Stato ci consente di tornare sull’argomento.

Nel 2007, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha esaminato l’ampia campagna  pubblicitaria della Plasmon riguardante due omogeneizzati “Nuova Plasmon 100% – Banana omogeneizzato e Prugna omogeneizzato” . 1.

L’Agcm, avvalendosi anche dei pareri del Ministero della salute e dell’Inran (Istituto nazionale per la ricerca per gli alimenti e la nutrizione) ha effettuato due contestazioni.

La prima concerne l’enfasi posta sulle affermazioni “100% frutta” e "solo frutta biologica e nient'altro", che sono in contrasto con la composizione della bevanda (riportata con minore evidenza), che prevede il 36% di mela, il 4% di succo concentrato deacidificato di mela e una quantitativo di vitamina C; solo in un secondo momento, la Plasmon ha modificato il messaggio pubblicitario dei prodotti, presentati come "Banana con mela" e "Prugna con mela”.

In secondo luogo, c’è la dizione “senza zucchero aggiunto” che non risulta esatta, in quanto l’aggiunta nel prodotto del 4% di succo concentrato di mela equivale ad aggiungere zuccheri. In tal senso anche la normativa europea prevede sin dal 2007 2 che la dizione “senza zuccheri aggiunti” sia consentita solo se il prodotto non contiene mono o disaccaridi aggiunti o ogni altro prodotto alimentare utilizzato per le sue proprietà dolcificanti.

In conclusione, l’Antitrust ha deliberato una sanzione di circa 30.000 euro, sulla base dei limiti massimi previsti dalla legislazione vigente all’epoca dei fatti e dei dati di bilancio della società.

Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso della Plamon, accettando la tesi esposta dai consulenti di parte in merito al fatto che il succo di frutta in forma concentrata ha le caratteristiche nutrizionali tipiche della frutta utilizzata come materia prima 3.

Il Consiglio di Stato, con una recentissima sentenza 4, ha ribaltato il giudizio del Tar, ripristinando la sanzione a carico della Plasmon (ora Heintz Italia). Il massimo giudice amministrativo, da un lato, respinge la tesi della Plasmon secondo cui il succo di frutto concentrato è molto diverso dallo zucchero perché si tratterebbe solo di frutta senza acqua in quanto la letteratura scientifica afferma che esistono diversi ingredienti che, sebbene diversi dallo zucchero, ne condividono effetti e funzioni: si tratta dei c.d. “zuccheri nascosti”. In secondo luogo, si configura comunque ingannevole il messaggio “100% frutta” sulle confezioni (solo tardivamente sostituite), aspetto che non era stato adeguatamente valutato dal Tar.

     

Sull'argomento vedi anche questo articolo de Il fatto alimentare

7 luglio 2012



1 Procedimento n. 17473 del 2007.
2 Vedi regolamento n. 1924 del 2006.
3 Sentenza n. 3880 del 2008.
4 Sentenza n. 3901 del 2012.