In Europa ancora insufficienti le tutele per chi viaggia in aereo

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Secondo un’indagine pubblicata l’8 novembre dalla Corte Conti dell’Ue, le tutele per chi vola in Europa sono ancora insufficienti: i passeggeri delle compagnie aeree sono  costretti a lottare per far valere diritti spesso riconosciuti solo sulla carta.

Compensazioni automatiche in caso di gravi ritardi dei voli, più trasparenza da parte delle compagnie e maggiore consapevolezza dei diritti dei passeggeri sono le raccomandazioni della Corte dei Conti UE alla Commissione Europea sulla base dell’indagine condotta in diversi Stati membri – tra cui l’Italia – e di diversi sondaggi sui passeggeri.

I diritti di chi vola secondo le norme europee

I diritti dei passeggeri che viaggiano in aereo sono riconosciuti dalle norme comunitarie. La normativa Ue prevede il diritto alla compensazione se il proprio volo è cancellato senza il preavviso previsto o se ha subito un ritardo di più di 3 ore rispetto all’orario di atterraggio, a meno che non si verifichi una “circostanza eccezionale” la cui definizione – spiegano però dalla Corte – dovrebbe essere formulata in modo più preciso.

Ecco quindi emergere la richiesta di introdurre l’obbligo per le compagnie aeree di dichiarare entro 48 ore le cause del disservizio: quando quest’ultimo non sia dovuto a una “circostanza eccezionale”, dovrebbe scattare un automatismo, senza una richiesta specifica, che comporti la compensazione ai passeggeri interessati.

Il rapporto raccomanda anche la diffusione di misure per incoraggiare la consapevolezza dei passeggeri sui proprio diritti: i dati dei sondaggi esaminati, infatti, mostrano come nel 2017 oltre la metà degli intervistati (il 61%) non lo fosse. “Standard minimi di informazione” verso i consumatori dovrebbero essere introdotti dalle compagnie aeree per colmare questa lacuna.

(Fonte ANSA)