Cono o coppetta, il gelato fa bene: è un alimento energetico, equilibrato dal punto di vista nutrizionale, che secondo alcuni può anche sostituire un panino o un primo piatto… ma come riconoscere se il gelato è di qualità?
Fortunatamente siamo nella “patria” di questo alimento (nonostante il calo registrato nell’estate 2020 per effetto del Covid, l’Italia detiene la leadership mondiale nella produzione di gelato artigianale sia per numero di punti vendita che per fatturato e proprio in Italia il gelato nacque a metà del ‘500), ma qualche consiglio per scegliere il gelato migliore e capire se si tratta di gelato artigianale può sempre essere utile! Come consumatori abbiamo prima di tutto uno strumento: quello di fare sempre tutte le domande del caso e informarci per sapere quello che stiamo per consumare.
Questo gelato è artigianale?
Non basta la dicitura “gelateria artigianale” fuori dal locale. In alcuni casi potrebbe significare semplicemente che il gelato viene lavorato in sede, magari senza alcuna garanzia sulla scelta delle materie prime, sulla cura e le procedure che servono a garantire qualità. Meglio imparare a decifrare una serie di segnali…
Come viene esposto il gelato?
Se il gelato deborda come una montagna dal suo contenitore, non è un buon segno. Il prodotto deve essere contenuto dentro a una carapina (il contenitore chiuso con coperchio) oppure in una vaschetta/sorbettiera di cui non supera la linea del freddo. Quando questa linea viene superata, il gelato si scioglie e ha un’alterazione batterica… a meno che non sia troppo ricco di grassi o di altri componenti non propriamente “naturali”.
Gli ingredienti del gelato
Se non c’è la lista degli ingredienti, o se non è ben visibile e facilmente consultabile, c’è da diffidare. Qualche dubbio deve destare anche la presenza di una lista di ingredienti molto lunga o contenente troppe “E” (quelle che indicano additivi alimentari come conservanti, antiossidanti, addensanti).
Il personale e il locale
Ottimo segno se chi ci serve sa rispondere alle nostre domande sulla provenienza delle materie prime e sulla lavorazione del gelato. Altro segnale positivo è naturalmente costituito dalla pulizia e dall’ordine sia del personale (grembiule, cappellino o cuffietta) che del locale.
L’aspetto e le caratteristiche del gelato
Quando si tratta di gelato, conta molto anche l’aspetto. Non vanno bene colori troppo accesi, prodotti molto lucidi o viceversa molto opachi, che indicano eccessivo contenuto di grassi o prodotto ormai vecchio.
È un buon segno se nonostante il freddo, si avverta del gelato un buon odore, aromi freschi, piacevoli e fragranti, mentre non è indice di qualità se una volta gustato si scopre la presenza di cristalli di ghiaccio, se lo si scopre eccessivamente cremoso, soffice o pannoso.
Un trucco può essere anche quello di assaggiare il gelato ad occhi chiusi: se il gusto è riconoscibile, vuol dire che stiamo mangiando un buon gelato.
Nel gusto i segreti del gelato
Se è la prima volta che assaggiamo il prodotto di una gelateria, è consigliabile partire consumando un gusto semplice e poco elaborato, come la crema all’uovo o il fiordilatte, evitando l’aggiunta di granella e altri topping che sposterebbero la nostra attenzione: se il sapore è quello di latte fresco, se lo sentiamo buono, significa indubbiamente che la materia prima è di qualità e ben lavorata.
Anche con la frutta vale la regola della semplicità: scegliamo gusti che corrispondono a frutta di stagione e se all’assaggio riconosciamo di che frutta si tratta, soprattutto se il sapore è buono, vuol dire che la materia prima utilizzata è di qualità.
Con la frutta secca, non è necessariamente prova di qualità la presenza di granella o pezzi interi: di nuovo sarà importante il gusto del prodotto nel suo insieme e la riconoscibilità degli ingredienti.
Anche il cono infine dev’essere buono e croccante. Ottimo segnale se anche di questo sono esposti e ben in evidenza gli ingredienti.