Rc auto e Ddl Concorrenza

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COMUNICATO STAMPA

Economia

9 marzo 2022

 

 

Rc auto: per “ristorare” veramente gli assicurati va eliminato l’art. 27 dal Ddl Concorrenza

No all’ennesimo regalo protezionistico alle compagnie assicuratrici. si alla portabilità dei certificati assicurativi

Serve riforma radicale dell’organismo di vigilanza delle assicurazioni (Ivass)

Assoutenti, nell’audizione presso la Commissione Industria del Senato, ha manifestato, come molte altre associazioni di consumatori e non solo, un forte e radicale dissenso all’estensione dell’obbligo del risarcimento diretto contenuto nell’art. 27 del DDL Concorrenza.

Tale misura obbligherebbe le compagnie estere ad aderire ad una procedura che nel corso del tempo si è rivelata dannosa per i consumatori creando una grave distorsione della concorrenza, una riduzione dei diritti degli assicurati nella scelta polizze RC auto tradizionali e un forte incremento dei prezzi delle polizze.

“ll mercato assicurativo, con la pandemia, ha giovato di una forte riduzione dei sinistri e dei costi consolidando il suo assetto non concorrenziale e oligopolistico maturando, nel solo settore RC auto, un record mondiale di utili, oltre 13 miliardi di euro negli ultimi 10 anni – afferma il presidente Furio Truzzi – Il risarcimento diretto non va esteso alle compagnie cosiddette estere ma finalmente abolito o, in subordine, reso facoltativo in coerenza con una pronuncia della Corte Costituzionale del 2009.

In tal modo si restituirebbero agli assicurati polizze RC auto semplici e il pieno diritto alla libera scelta del riparatore di fiducia così come stabilito dalla legge sulla concorrenza approvata nel 2017 costantemente aggirata dalle assicurazioni tramite contratti monstre contenenti clausole capestro”.

 

“Urge inoltre una riforma dell’IVASS – prosegue Truzzi – perché non è più tollerabile che un organismo che vigila un mercato di oltre 130 miliardi di fatturato non sia indipendente e fortemente condizionato dalle Compagnie di assicurazione che lo governano tramite Banca d’Italia, e che annovera tra gli azionisti proprio le assicurazioni stesse e le banche, che a loro volta partecipano al loro capitale azionario. Non sorprende quindi che IVASS si sia prodigata a sostegno dell’art. 27 e consenta alle imprese italiane un ennesimo vantaggio nei confronti della competizione internazionale, tramite l’appoggio insensato a misure protezionistiche e anticoncorrenziali”.

 

“Contestualmente all’abolizione del risarcimento diretto – sostiene Truzzi – va subito introdotta la norma sulla portabilità dei certificati assicurativi in corso d’anno che consentirebbe una maggiore mobilità delle polizze e la depurazione dei contratti da clausole vessatorie e complesse che comprimono i diritti degli assicurati nella loro debole veste di danneggiati.”

 

 

Assoutenti annuncia infine la raccolta di 50.000 firme per l’eliminazione del risarcimento diretto e per una riforma radicale dell’organismo di Vigilanza.

MERCATO ASSICURATIVO: LE PROPOSTE DI ASSOUTENTI

  1. Portabilità certificato assicurativo (sul modello di quanto già accade nella telefonia), per ridurre i premi, visto l’ampio utile di cui godono le compagnie.

  2. Eliminazione delle clausole limitative del risarcimento integrale, per evitare che la vittima di un incidente subisca indebite decurtazioni del danno.

  3. Rottamazione del risarcimento diretto e ritorno ad un sistema di responsabilità civile pura, dove “chi rompe paga” e chi paga possa accertare con scrupolo il danno.

  4. Riparazioni a regola d’arte ripartendo dalla norma della Legge sulla Concorrenza che prevedeva la costituzione di un tavolo tra ANIA, Riparatori e Consumatori. Misure atte ad incentivare l’introduzione di operatori esteri così da incentivare la concorrenza.

  5. Scatola nera: è necessario mettere mano a tutto l’impianto normativo che ne regola l’utilizzo per evitare che lo strumento, nato con finalità antifrode, venga utilizzato con finalità di pricing.

  6. Riforma Autorità di Vigilanza: è anomalo aver passato le competenze in materia di assicurazioni alla Banca d’Italia. Occorre ripristinare il controllo del Parlamento, con rigorose procedure di selezione, nella nomina dei quadri apicali.

  7. Credito di imposta per chiusura di posizioni radicate in giudizio: concedere al debitore, in questo caso le assicurazioni, un credito di imposta direttamente proporzionale all’importo da risarcire e inversamente proporzionale al livello di radicamento in giudizio con lo scopo di liberare i tribunali da centinaia di migliaia di cause civili pendenti.

  8. Riduzione dei termini per la risposta ai reclami da 45 giorni a 20 giorni. Le compagnie assicuratrici in tale periodo hanno assolutamente tempo e personale per rispondere nei termini di legge

  9. Inasprimento delle sanzioni, fino alla revoca dell’autorizzazione, all’attività assicurativa alle assicurazioni che non si sono ancora adeguate a fornire chiare informative pre-contrattuali. È noto che molte compagnie ancor oggi non hanno semplificato i contratti, le informative, lasciando ancora gli assicurati in una giungla di clausole difficilmente comprensibili e spesso vessatorie.

  10. Accorciamento termini di legge e sanzioni: per le pratiche già istruite e mature per la liquidazione non vi devono essere dilazioni termini di pagamento o mancate sanzioni da parte dell’Organismo di Vigilanza.