Allarme tra i clienti delle banche che hanno contratto mutui ipotecari.
Con 7 rate saltate del mutuo, le banche possono diventare proprietarie delle case per cui il finanziamento è stato erogato, per venderle e incassare quanto spetta loro senza passare dal Tribunale: questa la novità che verrebbe introdotta con un dlgs che recepisce una direttiva europea sulla trasparenza dei contratti stipulati da banche e clienti.
Ma come è possibile?
Tutto parte dalla direttiva UE numero 17 del 2014 che, all’articolo 28 comma 4, recita testualmente: “Gli Stati membri non impediscono alle parti di un contratto di credito di convenire espressamente che la restituzione o il trasferimento della garanzia reale o dei proventi della vendita della garanzia reale è sufficiente a rimborsare il credito”.
La direttiva si riferisce ai crediti al consumo, quelli per l’acquisto di beni mobili, quindi tradotto in altre parole: se compro un pc a rate e non riesco a pagarlo, posso portarlo indietro, farmi restituire dal negoziante l’importo versato per l’acquisto e smettere di pagare le mie rate. L’inghippo nella questione, che di per sé risulterebbe anche vantaggiosa per il consumatore, è che la traduzione tutta italiana della direttiva, che deve obbligatoriamente essere convertita in un decreto legislativo entro il 21 marzo, è stata ben altra.
Dallo schema di decreto presentato alla Commissione Finanze della camera lo scorso 26 febbraio, l’art 120 quinquiesdecies comma 3 recita:
“Le parti del contratto possono convenire espressamente, al momento della conclusione del contratto di credito o successivamente, che in caso di inadempimento del consumatore la restituzione o il trasferimento del bene immobile oggetto di garanzia reale o dei proventi della vendita del medesimo bene comporta l’estinzione del debito, fermo restando il diritto del consumatore all’eccedenza. Il valore del bene immobile oggetto della garanzia è stimato da un perito scelto dalle parti di comune accordo con una perizia successiva all’inadempimento secondo quanto previsto dall’art. 120-duodecies”.
La prima cosa che salta agli occhi è che il governo ha deciso autonomamente di tradurre la direttiva sui beni mobili, estendendola anche a quelli immobili, cioè le case! La procedura scatterebbe dopo il mancato pagamento di 7 rate, anche non consecutive, morosità veramente irrisoria se comparata con anni di mutuo che potrebbero già essere stati pagati dal consumatore.
Se è vero che in Italia ci sono più di due milioni di famiglie con un mutuo sulle spalle per la prima casa e un reddito medio basso questo decreto legislativo rischia di essere una vera e propria bomba sociale in grado di provocare irrimediabili danni a tanti italiani!
Con questa modalità le banche potranno direttamente mettere all’angolo il consumatore moroso, anche di sole 7 rate non consecutive, costringendolo a vendere la sua casa ad un prezzo decisamente inferiore di quello mutuato! Inutile dire che questo è un enorme regalo alle banche che non trova alcuna giustificazione nella direttiva europea e che di fatto potrebbe spianare la strada all’esproprio delle case dall’oggi al domani, senza neanche bisogno dell’intervento di un giudice.