Conosci il conto di pagamento? Una nuova infografica per comparare i costi complessivi

11072

Il conto di pagamento, ancora poco conosciuto sul mercato italiano, può rappresentare un’alternativa al conto corrente ed essere una soluzione vantaggiosa per molti consumatori, anche dal punto di vista dei costi.

Per tutti coloro che vogliono aprirne uno e valutare quello più adatto alle proprie esigenze, Assoutenti e le altre Associazioni dei consumatori facenti parte del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU) hanno collaborato con l’ABI realizzando un’infografica dedicata alla conoscenza e alla comprensione dell’Indicatore dei costi complessivi (ICC) del conto di pagamento.

Che cos’è il conto di pagamento

Facciamo un passo indietro per chiarire che cos’è un conto di pagamento e in che cosa si differenzia da un conto corrente.

Il conto di pagamento è un tipo di contratto definito come “un conto detenuto a nome di uno o più utenti di servizi di pagamento che è utilizzato per l’esecuzione delle operazioni di pagamento”.

E’ stato introdotto nell’Unione Europea dalla direttiva 2007/64/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno (la c.d. Payment Service Directive – PSD).

Le caratteristiche principali del conto di pagamento

Ecco alcuni aspetti che caratterizzano il conto di pagamento:

  • il saldo detenuto sul conto di pagamento non entra nella disponibilità dell’emittente, ma deve restare disponibile per i soli servizi di pagamento;
  • il conto non produce interessi debitori (non essendo strumento di concessione di credito) ne’ creditori (essendo le giacenze destinate esclusivamente ad operazioni di pagamento di rapida esecuzione);
  • le operazioni che vi si possono eseguire sono tutte quelle tipiche di incasso e pagamento (bonifici, addebiti diretti, Mav,Rav,F24, bollettini, giroconti,incasso pensioni, pagamenti alla PA, etc), senza effetti valuta, disponibilità e costi di registrazione delle transazioni.
    L’indicatore dei costi complessivi del conto di pagamento

L’indicatore dei costi complessivi di un conto di pagamento

L’indicatore dei costi complessivi (ICC) serve a mostrare al cittadino il costo indicativo annuo del conto di pagamento, espresso in euro, e sostituisce l’Indicatore sintetico di costo come previsto dalle norme sulla trasparenza dei servizi bancari recentemente revisionate e aggiornate dalla Banca d’Italia.

L’infografica realizzata dalle associazioni dei consumatori e dall’ABI, nell’ambito del comune progetto Trasparenza Semplice, ha lo scopo di rappresentare in modo chiaro e immediato in cosa consiste il nuovo indicatore, quali sono gli aspetti di interesse per i cittadini e le principali novità intervenute, specificando i documenti in cui è possibile reperire tale indicatore.

SCARICA L’INFOGRAFICA 

I profili tipo di utilizzo

L’ICC permette di confrontare il costo dei conti di pagamento offerti delle banche per diversi profili di operatività, come individuati dalla Banca d’Italia in base ai modi ‘standard’ di utilizzo dei conti da parte della clientela (cioè al numero e tipo di operazioni svolte annualmente, allo sportello e online):

Esistono 6 profili per i conti ‘a pacchetto’ cioè che – a fronte di un canone annuo – includono un determinato tipo e numero di operazioni; e una tipologia per i conti ‘a consumo’, cioè il cui costo è direttamente collegato al numero di operazioni effettuate.

In quali documenti viene riportato l’ICC

La banca indica l’ICC del conto nel Documento informativo sulle spese (il cosiddetto FID, dall’inglese ‘Fee Information Document’) un documento sintetico che include i servizi più rappresentativi collegati al conto di pagamento e nel Riepilogo delle spese di fine anno (il SOF, dall’inglese ‘Statement of Fees’). Il primo viene fornito dalla banca assieme al Foglio informativo del Conto e al documento di sintesi, il secondo assieme all’estratto conto.

A cosa serve l’ICC

L’indicatore è utile a chi vuole aprire un conto di pagamento, per confrontare le diverse proposte ed i relativi ICC per il profilo di utilizzo, e quindi per individuare la tipologia di offerta maggiormente adatta alle proprie esigenze; è utile anche per consultare e approfondire le informazioni disponibili sui documenti informativi dei conti o direttamente presenti sui siti delle banche.
Infine, per chi ha già un conto, facilita la consultazione del Riepilogo delle spese di fine anno contenente sia le spese sia l’ICC. Consente di confrontare le spese effettivamente sostenute nel corso dell’anno con l’ICC e quindi di valutare se la tipologia di conto scelto sia ancora in linea con il proprio profilo di operatività e corrispondente alle proprie esigenze.