Consumatori in visita agli impianti Eni, dalla Sicurezza sul Lavoro a quella domestica

3119

Ravenna – Coinvolgere le Associazioni dei Consumatori sui temi della Sicurezza, della Sostenibilità Ambientale e della Ricerca Tecnologica e consolidare la relazione basata sulla trasparenza e sul dialogo. Con questi obiettivi i Presidenti e i Responsabili nazionali Energia di ben 15 realtà associative del mondo della Tutela dei Consumatori hanno visitato il Distretto Centro Settentrionale (DICS) di Eni a Ravenna, con sopralluoghi sugli impianti di produzione di una delle piattaforme offshore.
Il distretto di Ravenna è una delle punte di diamante di Eni sin dal 1952, anno della scoperta della presenza di giacimenti di gas naturale e rappresenta un punto di riferimento per l’attenzione alla Sicurezza , alla Salute e all’Ambiente, garantendo occupazione per oltre 7.000 persone tra diretto e indotto.
Nel 2015, infatti, Eni ha registrato ottime performance HSE (Health, Safety, Envinronment) riducendo del 40% la frequenza degli infortuni rispetto al 2014 sino ad un indice pari allo 0,25 per milione di ore lavorate, in ulteriore miglioramento del 10% nel primo trimestre 2016. Un risultato tra i migliori del comparto Oil&Gas, e di gran lunga inferiore all’indice di frequenza infortuni della media dell’industria italiana e europea che si attesta su un valore di 10).

delegazione-AssoutentiRisultati che hanno suggerito al Presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, che ha partecipato all’iniziativa insieme ad Antonietta Boselli segretario generale Assoutenti, Luigi Gabriele responsabile Affari Istituzionali di Codici, Barbara Acciaro conciliatrice energia e Francesca Pinciroli, Segretario Generale di Casa del Consumatore, la possibilità di coinvolgere Eni nelle campagne di prevenzione per la sicurezza domestica potendo contare sulla capillare presenza del fornitore di energia sul territorio nazionale.
“Abbiamo chiesto ad Eni – spiega Furio Truzzi, anche a nome di Rete Consumatori Italia – di portare questo primato della Sicurezza nelle case degli Italiani. Troppi sono ancora gli incidenti domestici, addirittura di due punti maggiori degli incidenti sul posto di lavoro e crediamo che un’Associazione dei Consumatori debba occuparsi anche di fare prevenzione. Quindi, con la bolletta e con i servizi energetici, potrebbe entrare in casa anche una serie di utili consigli per evitare tutti gli spiacevoli inconvenienti che capitano alle casalinghe ed ai casalinghi ma anche a chi fa bricolage o è occupato in piccoli lavori domestici”.
Nel corso della visita, i rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori hanno potuto verificare l’efficienza di una delle piattaforme offshore di Eni nel mare Adriatico, al largo della costa ravennate: la Garibaldi C.
L’impianto produce gas naturale che rappresenta una delle eccellenze del DICS che cura il 7% della produzione nazionale equivalente a circa 60 mila barili di olio al giorno.
L’occasione è stata importante anche per approfondire con i rappresentanti della Associazioni dei Consumatori le tematiche legate alla sicurezza degli impianti offshore di Eni nel Mare Adriatico. Strutture che operano da sempre nel pieno rispetto delle leggi e delle prescrizioni vigenti e che, prima di poter essere “avviate” devono ottenere almeno 26 autorizzazioni e nulla osta da parte di Ministeri competenti e dei loro organi tecnici, ARPA/ISPRA e Regioni, nell’ambito di un iter trasparente e pubblico.
Sicurezza e sostenibilità ambientale che consentono alle piattaforme di trasformarsi in vere e proprie scogliere artificiali che offrono l’habitat per l’insediamento di colonie di animali marini e banchi di pesce come ben sanno le Cooperative dei Pescatori che hanno ottenuto le autorizzazioni a raccogliere i mitili che crescono in abbondanza sulle “gambe” delle piattaforme e che, sulla base di specifiche normative, possono commercializzarle in tutta sicurezza per i Consumatori.
I continui controlli e le ispezioni da parte delle autorità di vigilanza e della Capitaneria di Porto sulla qualità delle acque, sulla qualità dell’ambiente marino e sulle emissioni in atmosfera certificano l’eccellenza nel rispetto dell’ambiente.
A riprova della sostenibilità dell’attività di estrazione degli idrocarburi l’Oasi Marina Piattaforma Paguro è stata riconosciuta come Sito di Interesse Comunitario (SIC) dall’Unione Europea su istanza della Regione Emilia-Romagna nel 2010.
Di fatto il relitto di una piattaforma per l’estrazione del gas metano si è trasformato in un’oasi dove diverse specie di pesci e altra fauna marina hanno trovato l’ambiente ideale per crescere e prosperare.
Un esempio che viene studiato anche nell’ambito di un programma, recentemente lanciato da Eni, per l’identificazione di possibili soluzioni per il riutilizzo e riqualificazione degli impianti offshore, in modo particolare per la riconversione delle strutture esistenti in centri di produzione di energie rinnovabili.
Eni sta infatti studiando la possibilità di installare sulle piattaforme, degli impianti eolici per la produzione di energia elettrica sia per alimentare gli impianti che per l’eventuale esportazione a terra e sta studiando la fattibilità di piattaforme sperimentali offshore dotate delle più avanzate strumentazioni tecnologiche, per la produzione di energia sfruttando il moto ondoso, le maree e l’osservazione a scopo di ricerca delle correnti marine e dei livelli di temperatura dell’acqua e della sua salinità.