L’Antitrust ha recentemente esaminato il caso della Banca popolare di Milano (BPM) e della Webank (società ad essa collegata) le quali, al momento della chiusura del conto, addebitavano una commissione bancaria in caso di trasferimento del saldo residuo su altro conto corrente oppure di invio a domicilio di un assegno postale. Gli istituti bancari non chiedevano tale commissione solo se il cliente si presentava di persona ad uno degli sportelli della banca per ritirare la somma residua oppure per farsi consegnare un assegno circolare.
L’Autority ha giudicato scorretta questa pratica (messa in atto per circa due anni dalla Banca popolare di Milano e per 1 mese dalla Webank), punendo la BPM con una sanzione di 50.000 euro e la Webank con una sanzione di 10.000 euro.
“La decisione dell’Antitrust è pienamente condivisibile – spiega il Presidente di Assoutenti Mario Finzi – perché il comportamento di BPM e Webank è in chiaro contrasto con la legge n. 248 del 2006 che, all’art. 10, che esclude esplicitamente la possibilità di addebitare penalità o spese in caso di chiusura di un conto corrente bancario. Assoutenti, col suo osservatorio, continuerà a monitorare con attenzione l’attività delle banche e degli intermediari finanziari al fine di assicurare la massima trasparenza dei rapporti con la clientela, secondo quanto previsto dalla legge e dagli Accordi stipulati con le associazioni dei consumatori”.