Diamanti da investimento, pronta l’azione legale

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I legali di Assoutenti hanno incontrato in questi giorni, nella sede di Genova, alcune decine di risparmiatori che hanno acquistato diamanti da investimento da Intermarket Diamond Business – IDB S.p.A. e Diamond Private Investment – DPI S.p.A.

Secondo l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, entrambe le imprese si sono rivelate gravemente omissive e ingannevoli sul valore dell’investimento anche attraverso gli istituti di credito con i quali operavano:  Unicredit e Banco BPM (con IDB); Intesa Sanpaolo e Banca Monte dei Paschi di Siena (con DPI).

Dopo le maximulte da parte dell’Autorità per un totale di 15 milioni di euro (multe confermate dal TAR del Lazio con sentenze pubblicate il 14 novembre 2018: LEGGI L’AGGIORNAMENTOalle due imprese venditrici di diamanti da investimento, nonché alle banche che hanno agito come intermediarie, chi con tanta leggerezza ha portato a termine queste vendite si trova ora a dover fare i conti con i risparmiatori che temono un raggiro: Assoutenti insieme a Casa Del Consumatore e Codici è pronta ad ogni azione legale per tutelare i loro diritti grazie anche al lavoro svolto dall’Autorità che nel materiale promozionale, cartaceo e online, predisposto dalle imprese venditrici ha ravvisato diversi profili di scorrettezza, tra cui:

  • il prezzo di vendita presentato come frutto di quotazioni di mercato era in realtà determinato dalla IDB e dalla DPI in misura ben superiore al costo di acquisto della pietra e ai benchmark internazionali di riferimento;
  • l’andamento del prezzo dei diamanti, rappresentato in stabile e costante crescita, era annualmente e progressivamente aumentato dai venditori;
  • l’agevole liquidabilità e rivendibilità dei diamanti erano invece condizionate dalla possibilità che altri consumatori fossero disponibili all’interno del circuito di queste aziende.

Grave, sempre secondo l’Autorità, anche la posizione degli istituti di credito: il fatto che l’investimento fosse proposto da parte del personale bancario, presente agli incontri tra i professionisti e i clienti, forniva ampia credibilità alle informazioni contenute nel materiale promozionale. Molti consumatori, fidandosi della propria banca, hanno infatti acquistato i diamanti senza effettuare ulteriori accertamenti.

Infine l’Autorità ha accertato anche la violazione da parte di IDB e DPI dei diritti dei consumatori nei contratti in merito al diritto di recesso e, per IDB, anche la mancata individuazione a favore del consumatore del foro competente in caso di controversie.

In questo contesto, appare evidente che per i consumatori che si sentono ingannati vi è più di una speranza per recuperare i propri soldi. “Per ottenerli, potranno e dovranno avviare le opportune azioni, anche legali, a tutela dei loro diritti” dichiara l’avv. Agostino Luca Cesareo, Coordinatore Nazionale Assolex, Rete Avvocati di Assoutenti.

Furio Truzzi, Presidente Assoutenti, auspica infine che tutte le aziende e le banche coinvolte si siedano al più presto al tavolo delle trattative dove Assoutenti e Rete Consumatori Italia sono rappresentate da Davide Zanon, Presidente di Codici Lombardia. Confida nella forza unitaria di RCI affinché si risarciscano adeguatamente i consumatori e si risolva stragiudizialmente ogni controversia pendente.

I risparmiatori potranno richiedere informazioni su come agire per cercare di recuperare quanto investito iscrivendosi al nostro REGISTRO RISARCIMENTI che è possibile compilare anche in questa pagina.